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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


18.5.04


Rediscovering the colors



Non v'è dubbio. Fra gli imperatori romani meno favoriti dagli storici antichi Caligola e, ovviamente, Nerone. Tanto che anche l'iconografia filmica si è adeguata. Il volto più famoso di un Nerone cinematografico è quello di Peter Ustinov in Quo vadis?. Il nome dell'imperatore è associato all'incendio di Roma (crimine del quale non ebbe colpa) e ad intemperanze varie, frutto più dell'invenzione degli storici antichi che di reali atteggiamenti autocratici. La rilettura storica, come ci ricorda dalle pagine del Messaggero di oggi Andrea Giardina, risale agli anni '70. Santo Mazzarino, in pagine indimenticabili, poneva in risalto l'insegnamento di Seneca e l'introduzione, da parte di Nerone, di una riforma monetaria destinata ad avere ripercussioni sino al tardo impero. Il principato di Nerone "pieno di contraddizioni ..., preannuncio di trasformazioni radicali nella cultura e nella vita dell'impero, ... movimento e turbolenze delle classi servili ... rinnovamento sociale" (Mazzarino, L'Impero romano 1, 1973, 230) è ripreso in un kolossal televisivo, anch'esso di impronta 'revisionistica' (terzista?). Contraddistinta da un cast di tutto riguardo (fra gli interpreti Laura Morante, Hans Matheson, Angela Molina, Ian Richardson, Vittoria Puccini e - udite udite! - Antonello Venditti), la nuova fiction mostra un personaggio tormentato, soffocato dalla madre (io riabiliterei, per la verità, almeno in parte anche Agrippina minore - ma è questione di gusti ...) e diviso fra le passioni personali e il peso del ruolo che (appena sedicenne) si trova a dover assumere. Per ora, sulla resa televisiva, sospendo il giudizio - quanto a Mazzarino, chi mai oserebbe contraddirlo?