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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


25.3.07


Di allontanamenti e ritorni


Mi sono accorta per caso che questo blog è arrivato, in questi giorni, a tre anni. Forse è per questo che un allontanamento si rivela così fisiologico. Magari è la primavera, chissà. Se non passo non me ne vogliate, vi penso. Tanto ritorno, prima o poi. Però forse ...

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20.3.07


Elisir d'esilio



Lontana solo da manciate di ore. Come aver goduto anni luce di silenzio. Come muovere passi attutiti su distese di foglie bagnate. Potresti farci l'abitudine. In realtà è quasi l'avessi già fatta. Inali libertà e ne godi a pieni polmoni. Negli occhi un lago di terra rossa, il vapore esalato dal mare, e odori e colori d'estate. Sul palato il sapore di pausa. Motore - azione.

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15.3.07


Del donare e altri fantasmi



Un discorso che è un puzzle. A intrecciare vicende e pensieri, sguardi casuali e banali sull'oggi e cosmogonie filosofiche. Forse giochi a fare l'oscuro, forse, più facilmente, la complessità del reale e il groviglio del nostro 'Dasein' le esprimi a parole. Lo ignori, ma mi lanci in un passato non più prossimo, non ancora remoto. Devo andarmi a guardare le pagine di Josef Pieper, Sull'amore, quell'amore-gratitudine, che gioisce dell'esistenza dell'oggetto, quale che esso sia ("è bello, è bene che tu sia al mondo"). Il volumetto porta la dedica (e la data, era la primavera 2000): "tanto esistenzialista da piacer molto a me, e tanto pieno di sapienza umana e chiarezza linguistica" da avvolgere anche me. Avevo perso le parole di lui, le avevo elise - ora so, so di nuovo, quanto mi valse il sentire il suo 'Gutheißen'. Avevo dovuto obliterare per superare. Alluvione d'immagini, è per questo che ti dico che ora amo con la testa. Tanto da perder quasi di vista quel che ti avevo promesso, l'elaborazione della diversità (o della similitudine) fra un complimento e un dono. Ma tu mi hai donato ricordi, e io ti ricambio con queste righe. Prendilo come un complimento.

Ho a che fare con filosofi da quando ero ragazza, ne ho anche già scritto. Avevo dimenticato però le discussioni di ore e di giorni con 'lui' (che di filosofo aveva il pensiero cristiano, nomen omen).

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13.3.07


Dell'evidenza del vero



Sia paura, o assunzione dell'etica del modello dominante, sia lassismo o attrattiva di uno specchio altro da sé. V'è chi assume la 'femminilizzazione dell'uomo moderno' come l'unico vero trend degli ultimi anni. Éric Zemmour, nel saggio (in italiano per Piemme) L'uomo maschio dipinge il fenomeno con tratti dilaganti e terrorismo psichico: "l'uomo ideale è una vera donna. Perché ha deposto le armi". Ovviamente chi porta la colpa? Ma sempre noi, che abbiam voluto l'emancipazione, la parità, annichilendo i ruoli e terrorizzando il (ora non più) sesso forte. A dir la verità il mio uomo ideale è dolce e fragile a tratti come a fasi mi sento io stessa, sa ascoltarmi come fosse la mia migliore amica, non marca il territorio perché è sicuro del mio amore. Vero. L'uomo ideale è una donna. Ma sinché io o una delle lei che adoro e allietano il mio presente con la loro fragile forza non ci decideremo per Casablanca, mi sa che toccherà abbozzare. Ché noi, si sa, siamo perfette ...

Nella foto Zemmour: questo spiega parecchie cose ...

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10.3.07


Dell'anomalia del vero



Ci arrivo per i soliti percorsi strani. Devo ancora decidere se la campagna che la Regione Calabria ha commissionato all'onnipresente Oliviero Toscani sia convincente e azzeccata o meno. Mi chiedo però se i calabresi siano soddisfatti. Le polemiche impazzano, basti dare un'occhiata qui e qui.

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8.3.07


Del festeggiar fanciulle



Non sono ancora le undici e siamo già a quota cinque messaggi di auguri. Ecatina - e direi che sia immaginabile - trova che occorrerebbe festeggiarci 365 giorni l'anno. Ma poiché qualcosa è cambiato, e la sottoscritta è divenuta meno rigida, su certe cose, direi che in fondo questo 8 marzo (almeno questo) può trovare qui anche un po' di festa. Poiché però qualcosa, ma non tutto, è cambiato, vi dedico (ci dedico) un pezzullo dal libro di Cristicchi (che trovo splendido, il pezzullo e il libro), che mi pare ci rappresenti. Bacio a tutte!

E' lì, circondata dalle sue pietre: le prende, le sposta, le colora, le incide ... Dice che certi sassi le parlano. Quando ne raccoglie uno è perché l'ha chiamata per nome e le ha sussurrato il suo, di nome. Quello segreto, che gli altri sassi non sanno ... C'è quel sasso che ha volato dritto contro l'amico della mano che l'ha lanciato, c'è quello che si è fatto calpestare da un'ombra e ne ha strappato un pezzo, quell'altro invece prima era un sentimento, ma lo usavano così poco che quando è diventato troppo pesante ed è caduto non si sono neppure accorti di averlo perso. E lei l'ha raccolto, ha sentito il suo richiamo, ha dipinto un fiammante cuore rosso su un lato e un occhio spalancato sull'altro. Se ne sta lì, con i sassi attorno. E li consola uno alla volta, ricordando per loro.

E un pensiero a una donna dolce e forte nata l'8 marzo del '14, e andata via da un po'. Eri chiara e di occhi azzurri, ma secondo me ti somiglio tanto.



APDEIT: Da Gabryella una bellissima metafora ottenuta da un merge fra Magritte e Pellizza da Volpedo ...

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7.3.07


Dell'anelito all'autori(ali)tà



A volte è una scorsa distratta a darti la spinta. O una ricerca in punta di rete. Magari entrambe. Oggi fissi nel vuoto la 'ricerca di modelli'. Di tanto in tanto ti accade, nel variegato intorno di un reale variabile, di agganciarti a qualcuno, di vivere in via di parafrasi. Oggi meno di un tempo, sempre convinta che vi sia sempre da apprendere, ma (chissà quali le occulte ragioni) oggi meno di prima. Tranne che per i libri. La chiave del giorno è Paula Fox, del cui Quel che rimane, ad esempio, Jonathan Franzen afferma "speravo che ... il libro potesse in realtà spiegarmi come vivere". Può essere sia l'autorialità di questa donna, magari convinta di avere la chiave del vivere, il gesto che mondi possa aprirci, a sedurre? O è soltanto l'ennesimo Teufelkreis che ci induce, nel nostro vivere in tondo, a rinvenir noi stessi nelle biografie che ci avvicinano?

Senza zio Elwood sarei diventata come quei bambini che vengono ritrovati in una foresta e diventano casi scientifici. Era stato lui a insegnarmi la gentilezza e l'educazione. Sapevo come comportarmi in circostanze critiche ed ero in grado di temporeggiare e fare compromessi, una lezione che avevo imparato da mio padre. Da mia madre avevo appreso come lottare con la follia della gente e dai domestici di colore che cos'è la giustizia.

Ovviamente l'incitazione è a credere, con la Fox e col bardo, che 'dopo sì lunga pena, tanta allegria'!

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4.3.07


Del velarsi e disvelarsi



Singolare che segni emozioni. Più gentile e discreta di quella di sole, fatata ché ha intorno la notte, e un accendersi sogno di stelle. Mistero di cui nulla è velato - che pure diffonde tremori, scatena memorie. La penultima mia è prenotturna. Ti prelevavo al tuo studio, per condurti a casa - e alzando gli occhi, ignara, mi colpì l'eclissi. Il mio entusiasmo non riuscì ad accendere il tuo, pure la tua presenza era cassa armonica ad emozioni disvelate, la scoperta, la condivisione, la forza che non sapevo mi desse l'averti accanto. Meno colore, ieri notte, ma un vicino calore. A stemperare il deliquio dell'assenza. Sollievo.

Nam quamdiu solita decurrunt, magnitudinem rerum consuetudo subducit ... Sol spectatorem, nisi deficit, non habet; nemo observat lunam, nisi laborantem ... (Sinché le cose si svolgono come consueto, l'abitudine svuota la grandezza delle cose ... nessuno guarda il sole, se non durante un'eclissi; nessuno si ferma sulla luna, a meno che si oscuri ...: Seneca, Naturales Quaestiones 7.1.1). Da leggersi ascoltando questo.

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2.3.07


Del rompere gli specchi



Ti ritrovi a vagare nel tuo consueto e le sensazioni son del tutto analoge alle sue. Ne ritrascorri i sentieri, le corse, i dialoghi nonsense, e ridendo torni a quante volte ti sei sentita come lei. Mai stato così chiaro come una parte di te, come anche nel caso del Reverendo Dodgson (professore epilettico e bleso), non sia mai cresciuta - temi che neppure un fungo magico sarebbe d'aiuto ...

"Sembrava proprio un piano eccellente, senza ombra di dubbio, molto semplice e chiaro: l'unica difficoltà era che non aveva la minima idea di come realizzarlo".
"Era da così tanto tempo che aveva abbandonato la sua statura, che in un primo momento si sentì quasi strana; ma dopo pochi minuti si era abituata, e riprese a parlare tra sé, com'era sua abitudine: 'Suvvia, metà del mio piano è realizzato!'".
"'Io non voglio andare in mezzo ai matti' protestò Alice. 'Oh, non puoi evitarlo', disse il Gatto, 'qui tutti sono matti. Io sono matto. Tu sei matta.' 'Come fai a sapere che sono matta?' ... 'Devi esserlo', rispose il Gatto, 'altrimenti non saresti venuta qui'".

1. La lettura è parallela a (e non trova spunto, ma una felice coincidenza in) quella di Clelia.
2. In Italia il 'paese delle Meraviglie' attraversa spesso l'immaginario dei blogger.
3. Si parla molto di Matti, ultimamente. La chiave in cui lo fa Simone(anche se non nuova) l'ho trovata bella e terribile (ut castrorum acies ordinata, lo so, lo so ...).

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