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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


30.8.06


Per averlo sempre con sé



Casomai le cose dovessero andar per le lunghe.


29.8.06


Nomina rerum distare voluerunt?



Fino a ieri eravamo convinti che Plutone fosse un pianeta. Ora una manica di cervelloni ha stabilito che, per esser tale, (a) si dev'essere in orbita intorno al Sole, (b) si deve avere massa tale da sormontare le forze dei corpi rigidi e assumere una forma in equilibrio idrostatico, (c) si deve aver sgombrato il vicinato intorno alla propria orbita. E a dar fastidio a Plutone pare vi sia Caronte, oltre a un paio di altri intrusi. Se basta un gruppo di persone a fare de albo nigro (come la sentenza del giudice di romana memoria, che di un innocente può fare - inappellabilmente - un colpevole), potrebbe accadere che domani un migliaio di benpensanti stabilissero che chi è alto 1.60, ma pesa più di 60 kg e balla la pizzica, non è una donna. Sto già iniziando a scavar trincee.


(Ri)scoperte di lettura [3]


Chi ha vissuto certe esperienze, da donna, resta basita dal ritrovarle su carta, dalla penna di un uomo. L'occhio mi cade sulla recensione di un libro di Leon Rooke (americano-canadese), La moglie grassa. Ella Mae vive una vita di fantasia, annegata nel suo unico piacere, quello di riempirsi continuamente la pancia di cibo. Marito, due figli, convinta di esser moglie e madre modello, incastrata in un corpo divenuto la sua bolla personale di irrealtà. All'immobilità del reale fa da contrappunto l'irrequietezza della vita fantastica, la costruzione virtuale di un mondo perfetto. Finché Ella Mae non si troverà prigioniera proprio di quella realtà che rifiuta. Da oggi metto il catenaccio al frigorifero.


25.8.06


(Indovinelli possibili)



Chi è il genio che inventa immagini simili? E a quale scopo?

PS.: Si intuisce che Ecatina non ha genio? Ma solo per oggi, giuro!

APDEIT (27.8.): Per chi se lo chiedesse ancora: si tratta delle pubblicità della Esselunga (si potrà dire, qui nel blog?). La casa pubblicitaria è la Armando Testa, fa cose davvero da perder la testa.



22.8.06


[Amori impossibili]



Immaginavo che solo i gatti (e forse qualche cane talentato) fossero capaci di tanto. Invece pare che sia una gufetta, nello zoo di Eekholt (nello Schleswig Holstein) a giocare entusiasta con una palla da tennis, e ad abbracciarla con le ali. Alcuni zoologi parlano di 'innamoramento'. Potenza dell'illusione ...

Ecatina ha di nuovo il mal tedesco. Ah, queste ricadute!



18.8.06


(Ri)scoperte di lettura (2)



Non è un caso che nei miei sogni campeggi, ultimamente, il mio ex storico (tedesco, come potrebbe esser diversamente?). Dato che, al momento, a (dis)impegnare le mie letture dell'estate è un romanzo di Henning Mankell, Die weiße Löwin (al secolo: La leonessa bianca). Il 'retroscena' consiste nel fatto che la sottoscritta ha (oltre che per la fantascienza) una passione incontenibile per i gialli d'essai (quelli polpettosi, complicati, con a sfondo magari la Roma antica, le abbazie medievali o la Sicilia o la Scania degli anni '90, o a protagonista Roger Ackroyd). Si tratta di malattia che le ha attaccato, appunto, il de cuius. Il quale, quando anni fa ancora si 'parlavano', le spedì - dal lontano Hessen - il giallo sunnominato. Lei lo mise via (non ce la faceva, non ce la faceva proprio ad aprirlo, il libro, in quel momento), e se ne dimenticò. Scoprì poi Mankell (e Wallander), in modo autonomo, nelle edizioni economiche italiane. Il Commissario è una sorta di Montalbano nordico (e guai a chi si provi a contraddire): il buon Kurt pranza volentieri da solo (ma in ristoranti nobili di Ystad come il 'Continental', mica le trattorie sul mare con il 'nivuru de siccia' ...), litiga (invece che con Livia) con padre e figlia, ha incubi notturni, un procuratore / pubblico ministero non sempre amico con cui confrontarsi. Ogni tanto si sbronza come si deve. L'unica cosa che lo differenzia dall'amico Salvo è che non nuota (sai il freddo, nei fiordi, altro che Vigata ...). Bene. Qualche mese fa Ecatina si accorse che la 'Leonessa bianca' tedesca era un libro della serie (come la conosceva bene, il suo ex, addirittura ante litteram, accidenti a lui ...). Ovviamente le letture son 'fuori serie', l'ordine cronologico è scombinato, la Leonessa bianca è in realtà uno dei primi. Lo lega ai Cani di Riga e alla Quinta donna da un lato l'Africa, dall'altro la (fortissima, se chiedete a me) presenza femminile. Wallander è persona che comunica meglio con le donne morte (le vittime di cui cerca il carnefice) che con le vive (la donna di Riga, la 'spia' che risponde al suo annuncio matrimoniale e via elencando). E meglio con il lettore che con chiunque altro. Non è sentimentalismo, ci mancherebbe. Ecatina Henning Mankell l'ha scoperto da sola, mica grazie al suo ex: e la cosa più carina di tutte è che ci è arrivato indipendentemente (e l'apprezza) anche il suo fratellone elettivo Acide (che ora vi avvia il figlio, il mitico Junior). Qualcuno, anni fa, parlava di 'educazione letteraria', di imprinting culturale. Ma summa summarum chi avrà influenzato chi?


17.8.06


(Ri)scoperte di lettura (1)



Mi pareva. Che il nome Hans Magnus Enzensberger mi dicesse qualcosa. E' una delle 'icone' intellectual chic che Nanni Moretti usa nel suo Caro diario. Ecco forse perché nell'edizione italiana de Il mago dei numeri il nome di Enzensberger appare come Hans M. (per evitare troppo rapidi 'flash' ridicolizzanti nell'eventuale acquirente). Bene. Non è l'unico motivo che mi dà un senso di déja vu. A parte i facili (e labili) riferimenti ai maghi televisivi che regalano le vincite al lotto, l'associazione è di lettura e visiva. Qui abbiamo - a parti invertite - un bambino e un personaggio, il mago, che disegna (disegna numeri, funzioni, ma anche oggetti). I dialoghi fra il bambino e il mago si svolgono non nel corso di passeggiate di pianeta in pianeta, ma nel 'pianeta' protetto dei sogni del bimbo, dove il suo pigmalione introduce l'allievo alla 'magia' della matematica. L'impianto dialogico è analogo. Manca solo una volpe col suo "Addomesticami". E non venite a raccontarmi che Enzensberger non si è letto Saint Exupéry, perché non ci credo ...


16.8.06


Pennellate estive (3)



Ecco. Se potessi descrivere la felicità forse la tratteggerei come quella di questi giorni. Divisi fra letture di lavoro, qualche ora al mare e le sere che trascolorano in notti a chiacchierare o ballare - con intorno le persone che amo. Finalmente con la certezza che quel che si è creato non lo perdi. Con la chiarezza che non te ne andrai più sbattendo la porta. Forse sto imparando a camminare.

Poco (o nulla) c'entra, ma sembra che la Beta Feature di Blogger preveda (era ora!) le categorie. Non vedo l'ora. Ché fra qualche giorno si torna ai post seriosi.



14.8.06


Pennellate estive (2)



(frammenti di chiacchiere da 'sesso debole')
Non capisco perché ho sempre sonno, sbadiglio continuamente e mi sembra di essere la sorella piccola di un bradipo.
Dai, vuol dire che ti stai rilassando, finalmente!
Non capisco perché con altre donne è così facile comunicare, e con gli uomini invece ...
...
Forse aveva ragione quella mia amica secondo cui sarebbe tutto molto più facile se fossimo tutti ermafroditi ...
Ne sei convinta sul serio?
***
Secondo me quello è dell'altra sponda ...
Ma se l'hai incantato, con il tuo sorriso!
Magari è soltanto un ingegnere ...
A proposito di ingegnere, mi ha divertito che un ingegnere mi abbia rubato L'universo elegante (che mi aveva consigliato un ingegnere). Certo che siete tutti fatti con lo stampino ...
Vale anche per 'le' ingegnere?


7.8.06


Nominandolo, lo tradisci




A volte la tentazione è forte. Quella degli occhiali a specchio, intendo.


[Sottotitoli a p. 777 del presente post: Il post è quello con cui ho partecipato al concorso su "scrivere l'essenziale". E' da un po' che sul mio blog si parla di 'specchi', di blog come specchio, degli altri che ti fanno da specchio etc. etc. Il titolo invece richiama il post di uno degli organizzatori, il mitico Matteo / Giocatore, che evidentemente all''essenziale', nel suo post, si riferiva. Gli occhiali 'a specchio' mi sembravano battuta azzeccata, perché proprio in quelli non riesci a rispecchiarti negli occhi dell'altro. (replico qui parte di una mail a un'amica che mi chiedeva lumi - non chiedetemi di più, la pigrizia incalza sovrana, in questo scorcio d'estate).]


3.8.06


Pennellate estive (1)



E' stato un anno rumoroso, questo. L'America - ricordate che la scrittura 'raffredda', e quindi dalle cronache non è trasparso - ha rappresentato il picco del rumore. Avevo agognato il silenzio, eppure al ritorno mi sembrava non esser stata brava a crearlo. Rumore c'era stato nelle uscite serali del ritorno, rumore al concerto dei Simply Red. Ora. Finalmente. Soprattutto con iersera. Ore passate a chiacchierare senza posa, ché - come dice un saggio - noi donne dobbiamo riempire le pause di parole, abbiamo 'orrore del vuoto'. A scambiarci emozioni, ferite e ricordi. E versare balsamo, con le parole, sulle fragilità delle altre e sulle proprie. In una serata di brezza marina e umidità a mille, di passeggio lento e risate sonore. Solo grazie posso dire, solo grazie ...

Secondo Kark Kraus "solo chi non ha niente da dire ha bisogno di molte parole per farlo". Bene. L'aforisma a queste donne non si applica, garantisco.