<$BlogRSDUrl$>

La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


31.12.05


De vita anteacta



Volevo scrivere di libri, il materiale letterario del quale è lastricata la mia vita. E invece la telefonata - vedi il caso! - di un bibliotecario ha scatenato i ricordi (e le fantasie). Di capodanni su laghi ghiacciati. Di passeggiate sulla spiaggia con vento contro a meno cinque. Di grigliate nella neve. E giochi di società davanti a un camino sfrigolante. E in questa fine anno grigionebbiosa e carica di nostalgia mi faccio una promessa. Il nuovo anno porterà almeno una vacanza 'esotica': o fra le palme della Repubblica Dominicana o fra i ghiacci del Nord. Se qualcuno desidera, può 'aggregarsi' alla compagnia. Ed ora, a tutta la compagnia: AUGURI PER IL 2007 CHE VORRESTE!!!


28.12.05


Un po' di conti (post- e pre-)



In più:
- 1 nipote (bellissima come l'altra, dolce e mite e sospirosa)
- 10 (o più) viaggi (in media uno al mese)
- circa 200 libri (fra lavoro e privato)
- 3 lavori di medie dimensioni
- 30 CD (di cui molti di files MP3)
- x nuovi amici (fra vita in 3D e blog)

In meno:
- 5 chili ('santo durando', vecchio detto materno)
- 5/6 soprammobili (ammazzati da gatti o donna delle pulizie)
- 1 anno da vivere
- 1 po' di illusioni

In forse:
- 1 nuovo impianto elettrico
- 1 nuovo impianto stereo
- 1 nuovo stile di vita

Previsioni:
- 1 2006 pieno di movimento (perché mai dovrebbe esser diverso dal 2005?)
- 1 tot di viaggi già in programma
- 1 Ipod nano
- 1 po' di tempo in più con le nipoti
- 1 po' di ore in più con gli amici
- 1 po' di ore in meno in rete
- qualche altro chilo lasciato per strada ...

Mi manca solo la lotteria istantanea perché anche questo post sia in perfetto stile Bridget ...


23.12.05


Felicità



A te che lavori anche di 25 e 26. A te che acquisti i regali il tardo pomeriggio della vigilia. A te che palpeggi ogni due minuti l'aggeggino e ti chiedi perché non chiama. A te che l'aggeggino vorresti buttarlo, perché 'quella persona' chiama e resta in silenzio al di là dell'onda. A te che sogni ad occhi aperti e magari basterebbe sbattessi le palpebre e ti guardassi accanto. A te che auguri che il Natale sia "un capolavoro di serenità" e a te che fai voti per un Anno Nuovo "pieno di piacevoli e imprevedibili sorprese". A te che se sono a casa e non ti dedico tutta la mia dedizione mi prendi a cuscinate. A te che ancora non ci sei ma fra qualche giorno riempirai la casa dei tuoi strilli e le nostre notti di sonnolenza strascicante. E a tutti voi, per quest'anno meraviglioso di splendidi contatti, per il calore che trasmettete traverso lo schermo i messaggi il cellulare lo Skype (e mani occhi e voci). Perché avete riempito di senso il blog (e una parte della mia vita). Per un altro anno di solidale cammino insieme. Un abbraccio stritoloso. E AUGURIIII!!!!!


22.12.05


Non aprite quella torre



E' una bustina di Minerva di qualche anno fa (la trovate riprodotta in parte qui). Pare corresse il lontano 1998, quando il nostro si cimentava con la bontà del noto traduttore di Altavista. Il primo esperimento consiste nell'inserire nel traduttore un noto scioglilingua inglese: "A tutor who tooted the flute tried to tutor two tutors to toot. Said the two to the tutor: Is it harder to toot, or to tutor two tutors to toot?". La 'versione corretta' sarebbe "Un insegnante / assistente universitario (= tutor) che suonava il flauto tentava di insegnare a due insegnanti a suonare. I due dissero all'insegnante: è più difficile suonare, o insegnare a due insegnanti a suonare?". Allora la traduzione fu: "Un insegnante privato che tooted la scanalatura ha provato agli insegnanti privati dell'insegnante privato due a toot. Ha detto i due all'insegnante privato: È più duro a toot, o agli insegnanti privati dell'insegnante privato due a toot?". Bene. Pare che in sette anni il noto traduttore non abbia fatto granché progressi: alla fine del 2005 la traduzione è esattamente la stessa (provare per credere). Sulla scia dell'Umberto, ho provato con l'incipit del "Cinque maggio". Ecco il risultato: "Ei was. Immovable Siccome, data mortal the sigh, was the empty immemore orba a lot dies, therefore blow, overwhelmed the earth to the nunzio is". Poi ho deciso di variare e provare con lo scioglilingua tedesco (che già di per sé è molto vicino all'inglese) "Fischer Fritz fischt frische Fische. Frische Fische fischt Fischer Fritz" (tanto per dire che Fritz il pescatore pesca pesci freschi - sarà uno che si sveglia presto ...). Beh, anche qui, al nostro 'fish' è andata male (ha considerato Fischer Fritz come un nome e un cognome): "Fischer Fritz fishes fresh fish. Freshness of fish fishes Fischer Fritz". Quando però altrove ho letto "breeze to lean tonight my melancholy", una traduzione quasi esatta, ho cominciato a chiedermi se per caso i tecnici dell'Intelligenza artificiale non stiano iniziando a fare qualche progresso. Insomma, c'è simultaneo e simultaneo. E' ovvio che l'intelligenza umana è infungibile, ma un aiutino adeguato ogni tanto (magari quando si scrivon progetti) male non è.

Di un altro noto scioglilingua inglese il risultato è stato: "Vende le coperture del mare sulla spiaggia. Le coperture che del mare vende sono coperture del mare, io sono sicure." Non oso riferirvi l'originale ...



Tanto tuonò che piovve


E' che son scettica. Che certe affermazioni non mi lascian convinta. Che magari provo un po' di compassione. Mi limito a questo: - 6.


20.12.05


Dimmi cosa parli ...



Ci riflettevo in occasione dell'iniziativa saltinica (v. sotto). Cosa è realmente italiano? La nostra è una lingua assolutamente eclettica, che ha recepito (nei secoli e in modo accelerato negli ultimi decenni) una serie infinita di suggestioni da altre lingue (europee ma non solo). Di alcune 'appropriandosi', con una Veritalianisierung, di altre lasciandosi 'violentare', inserendole inalterate nel proprio quotidiano. Direi che si possa parlare, oggi, quanto meno di una 'triangolazione', di tria corda (l'italiano, l'inglese e le altre lingue), che rende il nostro parlato (come il latino di un tempo) un idioma dalle molte anime. Il blog come genus tenue, come stile 'figlio di un dio minore', è un esempio mirabile della pervasività del lessico inglese nella nostra lingua. Ma anche (per alcuni almeno il discorso è certo possibile) della capacità metabolica della nostra, dell'elasticità e possibilità di plasmare e riplasmare che essa possiede. Dont'you mean?

Alcuni spunti (Ecatina ha 'corsi e ritorni', ciclici e periodici) già qui .



19.12.05


Compilazioni



Passiamo la vita a mettere ordine. A stilare elenchi, raggruppare 'specie', riorganizzare sezioni. Spesso si tratta di spostamenti. Muovi un libro da una pila, lo collochi in un'altra. Ricomponi una torre di fotocopie, o la dissezioni, solo per programmarne lo spostamento in un'altra stanza, o a qualche chilometro di distanza. A volte la densità ti paralizza. Ti sembra di poter tornare a vivere solo sbarazzandoti di una parte del tuo passato, che è fatto di carta ed inchiostri, di polvere e scritto. Solo smuovendolo per liberartene. Eppure non puoi, è un'eredità di avanzi e ricordi. Cumuli e catasti ed elenchi come forme, come una via per plasmare l'universo di carte e di caos dell'intorno. Un ordine che è un'illusione. Della quale è insensato pensare di liberarsi.

Da una suggestione di Babel e da una Bustina di Eco su Arman.



17.12.05


Talo Italiassa for Italians TITIT©


La 'nostra' è una blogosfera di anime anarchiche. Anarchiche ma non sovversive. Chi ha vissuto abbastanza sa che la 'rivoluzione' non vive di rotture e salti, ma di lente erosioni (e dall'interno) del sistema, utilizzandone gli strumenti, innovando qua e là dove possibile, con la serenità delle montagne sicure del loro Dasein, con la certezza di lasciare una traccia che alcuno colga. Pare stavolta occorra un autodafè: ma il 'so di non sapere' è faccenda antica, che una volta di più son felice di rinnovare anche via blog. QUESTO BLOG SOFFRE DI IGNORANZA ATROCE E LACUNE SPAVENTOSE. Onde la divorante curiosità, che lo spinge ad analizzare, sintetizzare, linkare, contaminare. Sono caratteristiche presenti in tutti i blog che si leggono da queste parti (v. un paio di post fa). E ora l'iniziativa del 'cittadino Saltino':



[Finlandia Hal - Alvar Aalto]




Senza dare i numeri ed ormai lontana un'estate cervellotica e snella di sudoku, l'autunno praticamente finito e funestato dallo stronzoku, nel giorno dedicato a San Lazzaro di Betania, invece che a mirabili risorgenze assistiamo ad un qualcosa di nascente nella blogosphera... TALO ITALIASSA for ITALIANS
©. Italiani aspiranti Talos mitologici, con il chiodo fisso dell'italiano precario, tutti tesi a difender con le pietre la penisola dai finnici sgrammaticati. In origine Talo Italiassa era un format televisivo completamente finlandese di grande successo, in onda al giovedì in prima serata, strutturato come un corso di italiano per parlanti di lingua finlandese nel sito della radiotelevisione nazionale YLE, il programma era dedicato all'autoapprendimento dell'italiano. Anche Alvar Aalto certamente approverebbe tale iniziativa, una volta tanto potendosi discostare, agevolmente e senza strascichi, dalla dicotomia architettonica del fronte modernista fra lecorbusieriani ed aaltiani. La grande differenza del format/blog di Talo Italiassa for Italians ©, è la partecipazione volontaria dei bloggers nostrani, una chiamata alle armi per la difesa dell'ego blogitalico dall'amaro calice del sorteggio cabalistico-grammaticale della vita. Le regole sono semplicissime e veloci. Si tratta di un'autodenuncia fiduciosa, ebbene sì, fiduciosa di comprensione ed orgoglio gaio. Dichiarare di aver sempre e comunque bisogno di rinnovate e caritatevoli fonti d'apprendimeno della lingua italiana e della sua grammatica in special modo. Un appello velato dalla ludicità del format/blog come atto di modestia, un'assunzione di responsabilità collettiva, che più riesce ad arrivare in alto (non Aalto, non facciamo confusione) negli strati blog-culturali della penisola, tanto più renderebbe credibile la blogosphera in lingua italiana evitandole inutili e poco auspicabili autodafè.

Tools:
preleva il codice sorgente di questo post per giocare/autodenunciarti

questo invece è l'antipixel dell'iniziativa:

 


<code>
<a href="http://saltino.iobloggo.com/archive.php?eid=1187142"><img alt="" src="http://img218.imageshack.us/img218/7599/pixelbutton3kl.gif" /></a>
</code>






Svolazzi per saturam


Un 'classico' può esser contenuto in 160 caratteri: il Concorso sms del Corrierone.
Da non segnalare alla Giarina: un po' di epiteti laddove vi mancassero le parole per dirlo.
Segnalazioni on-line dalla Biblioteca della Normale di Pisa: Traduttori simultanei.
Mappa delle nazioni per popolazione: direi dia veramente da pensare.

APDEIT. Uno dei miei cittadini preferiti invita a inserire un suo post [Talo Italiassa for Italians TITIT(c) (by Saltino)]. Dato che mi squaderna il blog, il buon Sal mi perdonerà se ricorro al vecchio, tradizionale link ...



16.12.05


Un altro modo di fare blog



Sicuramente un elenco di banalità e dati acclarati, questo post. Provo ad elencarli lo stesso. Nonostante la arcifrequentata querelle fra blog e giornalisti, i blog più 'frequentati' sono quelli tenuti da giornalisti (o da 'esperti comunicatori', allarghiamo un attimo la prospettiva). La 'möchte-gerne'-Blogstar (o wannabeBlogstar) dovrebbe pertanto almeno farsi un corso per corrispondenza in scienze della comunicazione (ché di cose che occorrerebbe conoscere ce n'è tante, dai risvolti giuridici della messa in rete di date affermazioni, all'utilizzo - li chiamo così, ma probabilmente hanno altro nome - di marcatori, di termini o frasi che attirino l'attenzione o siano fra i più indagati nei motori di ricerca, alla composizione di un testo in modo chiaro, incisivo e comprensibile). Giunti a questo punto, ovviamente l'osservazione 'generale' si riflette sulla realtà empirica. Cosa si 'legge' quotidianamente da queste parti (atteso che 'da queste parti' non si è né giornalisti né campioni di comunicazione)? C'è un unico sito gestito da un giornalista di professione, quello del Mante. Per il resto abbiamo (vado per esempi, l'elenco non è completo, ma del genere "la parte per il tutto"): frammenti di profonda umanità, deliramenti neuronici, provocatori di professione, ludici della parola, rassegne di alta cultura. Potrei continuare a lungo, ma la 'regola d'oro' della comunicazione via blog è: non più lungo di mezzo foglio A4, è già tanto se l'attenzione del lettore regge fin lì. L'ultima notazione: direi che la lista (che è solo per indicem) la dica lunga su personalità e inclinazioni della sottoscritta. Se fossi sadica, ora, passerei la 'palla' (del tipo: dimmi chi leggi e ti dirò chi sei). Ma son buona, se qualcuno pensa di raccoglierla, liberissimo.


13.12.05


So what?


Non riesci ad abbandonare la stanza. Il rientro ha preso un ritmo vorticoso - tutto l'opposto delle giornate scandite di Colonia, ove era solo la tua testa ad andare a mille, nel passo cadenzato e ordinato del contorno. Questi attimi di solitudine e silenzio (ora piangi i lunghi pomeriggi di seria concentrazione) te li centellini e provi a distillare emozioni. Non c'è verso. Stai per ricominciare a correre. Che abbia ragione lui?

C'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo.
Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.


Almanaccamenti



E' che son giornate pesanti, è che. Due righe ora, che domani chi sa se riesco anche solo ad accendere il computer. In quest'ora di soffusa sonnolenza mi gira in testa la parola souplesse. Alla ricerca di qualcosa di elevato da scrivere scopro che si tratta, fra l'altro, di una qualità del vino. Che ha a che fare con il gergo sportivo. Che se ne parla anche riguardo alla flessibilità del mercato del lavoro. Più vado avanti e più desidero, invece, diventi qualità della mia vita (e con la mia di quella dei 'miei'). Il sorriso e il ballo lieve - quasi ne avessi di nuovo quindici, come a quindici non ero. L'eco dolce di parole da sfumare nella memoria dell'ieri. Un battito di ciglia rapido come la mia scrittura. E - perché no? - anche un amore leggero, con il peso solo dell'oggi, senza lo smarrimento grave e il lancinare della dissociazione. Souplesse dans ma vie, s'il vous plait.


12.12.05


Non cascarci, ragazza!



Da queste parti si immaginava che la 'sorellanza' fosse altra cosa. Fra una 'lettura da parrucchiere' e l'altra Ecatina è inciampata su un sito che è anche un 'servizio sociale'. A più di una single sarà capitato di incocciare nell'ammiratore avvolgente, ed esser bombardata di messaggini, telefonate e fiori. Per poi cascarci. Per poi scoprire che il tale ha la cattiva abitudine di agire 'in parallelo' e non 'in seriale', ha più storie in contemporanea, mente e raggira. Bene, in ambiente anglofono si sono organizzate. Sul sito Don't Date Him Girl è possibile la delazione. Il sito contiene un vasto data-base di doppiogiochisti, nel quale la fanciulla oggetto di attenzioni può spulciare, se per caso non vi sia anche il nome del fascinoso di turno. L'ideatrice parla appunto di una sisterhood. Non si tratta di un gioco (e non mi meraviglierebbe se alcune lo usassero a sproposito e per mera ripicca). Vi sono anche indicazioni su compagni violenti e/o dediti al gioco o al bere. C'è anche spazio per contraddittorio, se vogliono i 'delati' possono fornire la loro versione dei fatti. Per ora mi sembra solo che la banca-dati sia di dimensioni ridotte (ma è destinata ad ampliarsi, credo: vi scrivono anche dal Regno Unito e dall'Australia, non solo dagli USA.). In Italia una iniziativa del genere (anche se per quanto mi riguarda il solo ricevere miriadi di sms e fiori ormai mi mette sul chi vive) mi sa avrebbe più di un problema col Garante della Privacy (ho cliccato su un tale che dicevasi esser di Parma, ma si trattava dell'Ohio, nessuna illusione ...).


10.12.05


Ball!!!



C'è una sfera che rimbalza nel bloghisferio. Poiché non mi faccio mai i fatti miei, ne ripercorro i salti: dal Cittadino alla Metalla, da Nybras alla Giari, da TrePì all'Albi, alla sottoscritta. E da me? Al CAPO, savasandìr!!!


Topologia spicciola


I 'luoghi' dell'invenzione retorica sono standard di base, topoi nella concezione di Aristotele, attraverso i quali 'trovare' idee per svolgere un discorso. Fra i 'luoghi comuni' (ve ne sono anche di speciali), il primo posto è occupato dalla definitio, la descrizione di un 'gruppo di elementi', cui l'elemento del quale si intende discutere è correlato per affinità o differenza. Dalla definitio si parte per realizzare classificazioni in genera e species, ed articolare il discorso. (continua ...)

Per un primo orientamento

.


9.12.05


Intortamenti



Aderisco anche via post al 'giro di chicche' avviato dal mio amico Acide, e provvedo tosto ad intortare Pino Scaccia: spero la Mud Pie che gli ho riservata sia di suo gusto. Solidarietà ad un cittadino della mia blogosfera.

"Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare". (Enzo Biagi)



7.12.05


Mistica della biblioteca



Dopo averne (ri)vissuta una tedesca, splendida, per un mese, rileggere questo post di Matteo mi da' il "la" per tornare a tracciar segni sulla lavagna bianca del monitor. La prima cosa che "fa" una biblioteca, ditene quel che volete, è l'odore. Quel lieve sentore di muffa e umido e colle secolari, che in modo unico e inarrivabile ti indica con immediatezza dove sei. In quelle piccole, in quelle di libri antichi, ancor più penetrante, quasi solido. Le varchi e sai - come per gli effluvi d'incenso - di essere in un santuario. Il prezzo della religione del sapere, l'unica che tu coltivi, è di vederti fiaccare la mente e il corpo. Di esser preso da una sete che non si estingue, da un male che t'indebolisce e t'infuoca senza rimedio. Da un morbo che ti spinge a montare e ridiscendere scalette a mo' di babbuino, sempre con la paura di caderne o di inciamparvi. E il profumo del silenzio, la sera o nelle ore di abbandono, quando la senti tutta e sola appartenere a te. Una droga da assumere a piccole dosi, che potresti morirne.

Non so voi, ma la mia immagine di biblioteca è comunque, sempre, nonostante le esperienze personali, mediata da Borges e da Umberto Eco.



6.12.05


Meditazioni con



Sotto le dita il foglio bianco. Nella testa il nulla. A insidiarti il senso del "cosa è cambiato?". Le cattive abitudini riprese in un lampo. Giornate che scivolano e chiedi "ma cosa ne ho fatto?". La lenta strisciante seduzione del chiudere tutto. La pagina il blocco lo schermo. Che rimanga, di te, altro che poche righe inutili. Magari davvero.


4.12.05


Welcome home



Non fateci caso. Ancora un po' sbalestrata. Per giunta con febbre. Essendosi che la temperatura media era solitamente +2, non fa meraviglia. Piccoli sorrisi da ritorno. La fila al gate che non è una fila ma un groviglio (essendo fatta tutta da italiani) La colazione del ragazzone accanto di pane formaggio olive e cipolle. L'aria da primavera al portellone. Fantasie di azzurri e odori di terra e salmastro, e ulivi e prati fioriti a dicembre. I quattro passi al mare con lui che mi ricorda dei miei post sulla luce (fra cui, credo, questo). Il sarago arrosto che fa da sano pendant al cosciotto d'oca con choucroute di ieri. I 140 all'ora e lei a pieno decibel (era ora!). Per un po' mi son disintossicata, direi ...


1.12.05


Count down



Inutile che me lo neghi. Sono già con un piede nell'aereo. Qui ancora per qualche giorno ma con la testa già in Italia. Non tirerò bilanci (anche se questo mese estero ha portato tanta ricchezza, professionale come personale). Non porterò rimpianti (anche se magari uno piccolo piccolo ve ne sarebbe: ma nel caso specifico meglio niente rimorsi ...). Mi mancheranno diverse cose, la regolarità delle giornate, la cortesia e l'affabilità di tanti, i tanti angoli di verde e d'aria pungente. Eppure le porto tutte con me, mi hanno aiutato a sentirmi migliore. E poi, la verità, non vedo l'ora. Non solo per Pucchettino e Minou, non solo per quella e per quelli che chiamo 'casa', ma anche per l'imminente week end lungo ...