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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


13.12.05


So what?


Non riesci ad abbandonare la stanza. Il rientro ha preso un ritmo vorticoso - tutto l'opposto delle giornate scandite di Colonia, ove era solo la tua testa ad andare a mille, nel passo cadenzato e ordinato del contorno. Questi attimi di solitudine e silenzio (ora piangi i lunghi pomeriggi di seria concentrazione) te li centellini e provi a distillare emozioni. Non c'è verso. Stai per ricominciare a correre. Che abbia ragione lui?

C'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo.
Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.