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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


29.7.09


Unvordenklichkeit



E' che a volte davvero non avresti parole. Nel mare di parole in cui navighi, il premio reale ti appare il silenzio. Sì da chiudere gli occhi e lasciarti cullare. Trascinata da onde, riempir d'aria i polmoni, solitudine di vento e di sartie. Arrendersi e lasciarsi portare, dismettere l'ossessione del controllo. Ché è quando sei più debole che accadono le cose più belle, l'amica che pareva leggera si apre e ti è specchio, la tua bimba lontana ti chiama a consiglio, il maestro severo finalmente ti è al fianco. Ora vorresti solo cessasse il rumore - e le lacrime.

"Io ho smesso di aver paura di dimostrare che ho paura" (grazie, tesoro)



25.7.09


Perplessioni sparse



Ti ha inondato timore, nel sentirti allo stremo. Un amara contrattura del sé, a far contrasto al rumore d'intorno. E lacrime, fragilità, tu che t'ammanti sempre di spavalderia d'accatto, d'inagibile forza. Il velo che ti avvolgeva l'hanno eluso in pochi, un angelo polemico in sembianze di bimba, una voce delicata e lontana a portarti un ascolto che pure era lei a chiederti, l'amica di una forza spaventosa alla cui luce cerchi sovente riparo e specchio. Ora è di nuovo solo vaga malinconia, passi felpati ma diritti. E sete di vacanza.


"Quando spingiamo i nostri figli a fare attività sportiva ... quello che davvero desideriamo è che imparino il lavoro di squadra, la perseveranza, la sportività, il valore dell'impegno, la capacità di gestire le avversità. Questo tipo di apprendimento indiretto è quel che alcuni di noi chiamano 'finta di gambe'. ... E' un modo di insegnare cose che non ci si accorge di aver imparato finché non ci si trova proprio in mezzo. Se vi siete specializzati nella finta di gambe, il vostro obiettivo recondito è di far capire a chi vi sta di fronte solo quello che voi volete che capisca." (Randy Pausch)



6.7.09


Sine qua non



Inevitabile. L'algoritmo dei passi che da ritmato si fa struente, l'entropia dell'anima che illuminata - per poco - torna a piegarsi opaca. Hai barato al gioco, sfilandoti esanime nelle mani dal buio a rischio, piegato il cieco impulso a vedere il bluff dell'altro, regalando (a mani piene) fiches vuote e di segno vano. Solo note a cascata ti hanno dato salvezza, t'hanno avvolto di azzurro le mani del genio: ti han cucito un vestito sapiente a tingerti d'ambra e d'avorio questa malinconia. E dall'estro onirico della tua musica rinascono lettere. Se fossi di questa terra, Francesco, potrei amarti. Perché mi rendi felice senza neppure sfiorarmi.

Hands possibly taken over by demons ...