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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


7.3.07


Dell'anelito all'autori(ali)tà



A volte è una scorsa distratta a darti la spinta. O una ricerca in punta di rete. Magari entrambe. Oggi fissi nel vuoto la 'ricerca di modelli'. Di tanto in tanto ti accade, nel variegato intorno di un reale variabile, di agganciarti a qualcuno, di vivere in via di parafrasi. Oggi meno di un tempo, sempre convinta che vi sia sempre da apprendere, ma (chissà quali le occulte ragioni) oggi meno di prima. Tranne che per i libri. La chiave del giorno è Paula Fox, del cui Quel che rimane, ad esempio, Jonathan Franzen afferma "speravo che ... il libro potesse in realtà spiegarmi come vivere". Può essere sia l'autorialità di questa donna, magari convinta di avere la chiave del vivere, il gesto che mondi possa aprirci, a sedurre? O è soltanto l'ennesimo Teufelkreis che ci induce, nel nostro vivere in tondo, a rinvenir noi stessi nelle biografie che ci avvicinano?

Senza zio Elwood sarei diventata come quei bambini che vengono ritrovati in una foresta e diventano casi scientifici. Era stato lui a insegnarmi la gentilezza e l'educazione. Sapevo come comportarmi in circostanze critiche ed ero in grado di temporeggiare e fare compromessi, una lezione che avevo imparato da mio padre. Da mia madre avevo appreso come lottare con la follia della gente e dai domestici di colore che cos'è la giustizia.

Ovviamente l'incitazione è a credere, con la Fox e col bardo, che 'dopo sì lunga pena, tanta allegria'!

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