La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
6.6.04
Le tue limpide nubi e le tue fronde ...
Cinque del mattino. Tu dormi accanto a me. Profondamente. Senza un pensiero al mondo (stanotte hai razziato la marmellata dal frigo). I tuoi bimbi, Michele e Fiorella, ti respirano sommessamente accanto. Non riesco più a riaddormentarmi. Uso il bagno. Torno a letto. Fiorella (zitto zitto): “Sei sveglia anche tu?” – “Sì, amore, ma dovremmo dormire – è così presto”. Ovviamente non tace Michele: “Ma dorme solo papà?” – “Dovremmo lasciarlo dormire. Voi siete svegli?” - l'ingenua richiesta – “Io non ho sonno” (Fiorella, strascicata e sbadigliante) – “Nemmeno io” (Michele, vispo come un grillo). – “Ok. Allora alziamoci. Facciamo un giro, lasciamo dormire papà”. Lungo le curve della stradina li tengo a sinistra, ché le auto in salita non possano, sbandando nel primo mattino, creare paure o problemi. Scopriamo un’alba struggente. Scuotiamo lucertole. Occhiate stravolte: turisti in auto in tardo rientro. Troviamo micini neonati, gli insegno a lasciarli nel nido. Ancora semiaperte le palpebre, cuccioli non del tutto svezzati. “Mamma gatta è in giro a cercar da mangiare” racconto – “lasciateli proprio dov’erano, la mamma ancora li cura”. Torniamo pian piano alla casa, una foto all’alba lancinante, ancora mormorii dell’infanzia, poi letto. “Piccini tesori, ancora un po’ di riposo” – sussuro distrutta. Dormiremo fino a tarda mattina.