La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
5.11.04
Annottando
Beh, ci son riusciti. Non so come si definisca questo fenomeno nelle categorie del marketing. Ma il battage bloggatico imperversante nella rete ha avuto il suo impatto anche su una consumatrice diffidente e aspottica (= una che evita le pubblicità come la peste) come me. Scherzando via mail con una delle autrici le scrivevo che mi aveva fatto curiosità, e che il libro me lo sarei fotocopiato. L’ho acquistato, ovviamente (le fotocopie, pane quotidiano del mio lavoro, son rigorosamente vietate nella mia bibliotechina privata da bor7). La notte dei blogger ora è sul mio tavolo. Dato che son lettrice centellinante (ma perché il tempo non è un’unità dilatabile a dismisura???), dei diciotto contributi che il libro raccoglie ne ho ‘consumati’ sinora solo due. Ho cominciato dal mezzo: in genere non lo faccio mai, sono bacchettona … ma mi attirano le figure, che ci volete fare … Beh, la storia a fumetti di Eriadan è veramente mitica, fatta di chiaroscuri e contrasti anche violenti (il cliente e la bambina, la macumba delle prostitute, e così via …). Mi son chiesta: ma come mai, dato che ti è noto da tanto tempo, non l’hai mai linkato? Mi son risposta: perché ci metto sempre un casino di tempo a caricarne il blog. Beh, ho deciso di rimediare (non si linka solo per sé stessi, ogni link è un atto di generosità, per citare un noto guru …). Poi son tornata al principio. Bravo, Roberto Moroni, veramente un drago. La storia del docente/produttore e della fanciullina (l’unica donna di tutto il racconto il cui cognome precede rigorosamente il nome) è costruita con sapienza estrema e permeata di un’ironia sublime. A cominciare dalla scelta dei nomi (Geranzano Focaccia, Sisto Pecoretta, Santambrogio Brucchia, Fernando Moccicone) – quasi ogni donna porta un nome mitologico (Briseide, Mèrope, Elettra), fuorché la protagonista, Soraya. Quasi ogni frase ha in sé un riferimento a ‘miti’ della televisione, dello spettacolo, della canzone (penso solo alla ‘maestà del Cupolone’, o ai richiami, nella titolistica delle pellicole, a cult come Final Destination o Total Recall, oltre che alla pesante ironia su titoli di produzioni seriali quali Commesse, Incantesimo e via compilando). Fantastica l’applicazione di alcuni dei canoni del Project management alla produzione di soap (il Metodo). Un solo neo (l’occhio del correttore di bozze, che volete farci …): a pag. 20 (silouhette in luogo di silhouette). E vi sono sicuramente decine di riferimenti che mi son sfuggiti (maledetta ignoranza mia delle cose del mondo …). Insomma, ho deciso di tentare un progetto (anche su questo blog): nei prossimi post (anche se magari non consecutivamente) recensirò ‘a due alla volta’ i racconti dalla Notte dei blogger. A blogger intenditor …