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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


3.2.05


Quei sorrisi virtuali ... (3.1)



Riprendono i ritratti di blogger. Per la verità con qualche distinguo. Mi succede anche nella vita reale (e non me ne spiego il perché). Mi affascinano le donne. Intendiamoci: Ecatina (come chiunque la conosca sa bene) è indubitabilmente etero. Ma vanta diverse amicizie femminili, di età diverse, di personalità lontanissime l'una dall'altra, tutte accomunate, forse, dal possedere una intensità fuori dal comune - e un profondo attaccamento alla vita. Ecco, le bloggeuse (uso questo termine perché più elegante di altri che pure ho visto usare in rete) sono un mondo a sé. Quelle che leggo tutte diverse l'una dall'altra - ognuna dai mille volti, ciascuna con immagini segrete, riposte sulla metà in ombra della luna, ognuna però, se appena glielo chiedi, disposta a raccontarsi anche nelle ombre. Penso, ad esempio, a Clelia di Aletheia, donna di cultura spaventosa, che ogni giorno regala ai suoi lettori frammenti del suo caleidoscopio di interessi, e ti legge e risponde con inusitata dolcezza. Penso a Floria (Lorenza) di Contaminazioni, che con invidiabile costanza produce post-fiume sul suo lavoro, sui libri in lettura, sull'educazione alla cultura e alle 'forme miste' di quest'ultima impartite a figli ed allievi (e sempre con determinazione e accanita passione). Penso a Nupina, vecchia conoscenza dei miei trascorsi splinderisti, con le sue poesie, i suoi post e i suoi commenti quasi ottocenteschi, per il modo in cui dicono e non dicono, per la dolcezza che ne traspira, per l'attenzione di densità quasi solida che ne traspare. O alla 'nuova arrivata' 21venti, da me subito ribattezzata 'Miss Twentyone', dato che non mi piace 'chiamarla' con un numero, la mia 'quasi concittadina' più giovane, ricca di aneliti e di interessi e letture. Son solo frammenti di donna, 'sguardi nel vento' (per parafrasare una raccolta di poesie), e parole volatili. Ma è come fossero - in qualche modo - frammenti di me.