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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


15.4.05


Quel che le bimbe non dicono


Apri la porta, accendi la radio, ti allunghi stravolta sul divano più comodo, e ti dici: adesso silenzio (fuorché la musica) e relax. E inizia a squillare il telefono: dieci chiamate in due ore. E mentre ti sforzi di regalare attenzione (e t'arrampichi al livello minimo di consapevolezza), ti salgono alla mente i mugugni solitari quando l'apparecchio ostinato rimane muto ("nessuno mi chiama, nessuno mi ama!"). Sospiri, sorridi e galleggi. Poi ti torna in mente il brucior di stomaco sollevato da una delle conversazioni. L'irritazione sospesa nel saperti etichettata 'iperattiva' e 'troppo spontanea' e nel non avere diritto di replica. Nel verificare come alcuni (si parla di uomini, è chiaro) neghino l'evidenza, opponendosi al buon senso e alla ragionevolezza, quando è da te che provengono. Poi trovi da Lia, messa in parole, proprio la tua sensazione (e il 'mal comune' ti riconcilia col dibattersi dell'esistenza): La gente (gli uomini, soprattutto) ti fa i discorsi razionali, ti spiega le cose logiche, ti fa sentire una deficiente e ti boccia agli esami di realtà e tu lo sai benissimo, che si sbaglia. E' solo che mancano le parole, il linguaggio si ritorce contro di te e tu taci. Beh, almeno qui lo si può dire: ad ascoltarci, ogni tanto, tanto male non fareste ...

Sempre di oggi: un maschio (dotato di singolare autocoscienza!) spiega il maschio. Da Vanz, su MicroBlogGiallo.