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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


9.4.05


Un po’ di outing

Ma solo un po’. Dato che, come scrivevo ieri, la discrezione – sul blog – è un valore in sé. Allora: il blog-rendez-vous meneghino ha avuto luogo nei pressi dell’Università Cattolica, in una giornata calda e teporosa di primavera (che appartiene già ad un iperuranio onirico, come mi testimonia un’occhiata fuori dalla finestra). Ristorantino carino e affollatissimo. Un TrePì spumeggiante, rutilante di battute affettuose e di calore, accompagnato da una sorella non blogger, divertita ma anche un po’ diffidente (che razza di pazzi si incontrano, in questo mondo!). Una Ecatina sorridente (e quando mai no), curiosa come non mai, ciarliera più del solito. E un Lot insospettato. Non conoscevamo di persona il Capo – potevamo giudicare solo dal blog e dai commenti: ma già da quelli ci era piaciuto molto. Beh, di persona è ancora meglio. Avevo immaginato un uomo distaccato e ironico (un po’ alla Effe, per intenderci). Ho trovato invece un Capo allegro, alla mano, dalla battuta facile (anche su sé stesso, il che è abbastanza raro). Sfottò reciproci sulla fede interista del Capo e su quella milanista di TrePì. Sfottò reciproci sull’orientamento politico (ma come si fa a prender sul serio uno che si definisce “estremista moderato”?). Chiacchiere su temi di lavoro che interessano sia il Capo che me (il poveretto non sa che fra un po’ verrà bombardato di mail di provenienza salentina con disperate richieste di aiuto). Qualche mini-inciucio sulla blogosfera (ma mini mini, eravamo tutti più interessati l’uno all’altro che ad altri blog). Un litrozzo di vino bianco equamente spartito in quattro ha facilitato la comunicazione (ma qualcosa mi dice che non ve ne sarebbe stato bisogno: il blogger è di suo un personaggio logorroico …). L'affogato al caffè di invenzione del Capo (prendi una pallina di gelato alla vaniglia, più un espresso, metti tutto insieme e vai!). Il pomeriggio è proseguito con chiacchiere a due: TrePì ha sequestrato Ecatina per condurla nel suo rifugio domestico (con conseguente panoramica sull’hinterland milanese). Sono state scattate foto che hanno provocato minacce di morte (guai a te, Paiotto, se le diffondi!), sono promanate altre chiacchiere a profusione, Ecatina ha dedicato qualche minuto anche a lasciar commenti su blog amici. Poi telefonate all’Albi e alla Giari (non potevamo lasciare insoddisfatta la loro curiosità sull’incontro). Il tempo, purtroppo, come sempre è nemico: Ecatina si è rimessa in treno in serata, per tornare da gatti e lavoro. Con molti bei ricordi in più, però. E poi non ditemi che il blog è un vizio solitario!