La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
4.5.05
Venexiana (2)
Ecatina è il prototipo della turista-polla. Si aggira incantata fra bottegucce di ninnoli, vetri soffiati, antichincaglierie, maschere e bijoux. Assordata dall'abbondanza di offerta, quasi dimenticherebbe di guardarsi intorno. L'arma digitale che stringe fra le dita le ricorda ogni tanto di osservare, almeno traverso un obiettivo. Piazza S. Marco, nel medio meriggio, sfavilla orgogliosa: un'orchestra all'aperto le fa da cornice sonora. La giri due volte d'intero, a fissarne il ricordo. Poi trovi il tuo amico (del quale scoprirai presto orgogliosa che è anche autore Sellerio): appuntamento in cima al Rialto. Ed è come se a un tratto guarissi dal miope morbo dello straniero, quasi avessi trovato le lenti giuste per la città: la messa a fuoco ti allieta improvvisa. E 'vedi' le serenate canore dalle gondole con un quid di campanilismo ("come mai cantano Santa Lucia?") e un velo di dubbio - d'equilibrio al tuo ingenuo entusiasmo. E guardi le alzane, antiche strutture flottanti in cima a terrazzi, ti godi le strade deserte di gente e negozi, il mercato del pesce smobilitato al crepuscolo, le calli col passo del cittadino. La tua ignoranza delle cose del mondo si abbrevia, quando apprendi che a Venezia tutto è campi e campielli - e l'unica piazza è San Marco! Che un film che ancora ti è ignoto ha colto lati intimi di un luogo che sprigiona magia. E gusti entusiasta lo Spritz, che annaffia leggero il tramonto. Fra ciacole lievi e parentesi serie.