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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


19.6.05


Get double




Dunque. Come al solito con in mano giornali di due mesi fa. Dall'incomparabile rivista di alta erudizione "Io Donna" apprendo dalla penna dell'ineffabile ricercatrice Guia Soncini che, appunto qualche settimana fa, sarebbe apparso nelle sale I giochi dei grandi. La trama? Due coppie di amici che finiscono per 'mescolar le carte in tavola', l'irrequietudine e il lasciarsi vivere che assedia l'esistenza dell'oggi. E qui click di genio dell'inclonabile Guia: "ma l'ho già visto: è Closer". Peccato che il collegamento sia presente a tutti, ma proprio a tutti, i redattori delle schede filmografiche on line. Ovviamente chez Ecate si va oltre (e sennò che ci starebbe a fare, il blog?). Ma nessuno, proprio nessuno, si ricorda di lui? Correva il lontano 1809, signori. Quando il buon Johann Wolfgang pubblicò le sue Affinità elettive*. Due coppie immerse nella bolla di quiete di un castello, che sperimentano il turbamento della mescolanza e dell'attrazione incrociata. Il culmine del romanticismo (quello con la R grande, savasandìr) tedesco. Quel che si disfarrà nel lirismo amorale di D'Annunzio. Del resto, lo stesso Goethe non s'era inventato granché, dato che - se la memoria non mi falla - il buon De Sade aveva da gran pezza, anche se con obiettivi letterari e filosofici diversi, immaginato situazioni analoghe. Signore (e signori, e Soncini) un po' di attenzione in più - nelle riviste scientifiche di alta divulgazione -, a volte, non guasterebbe. Consigliansi immersioni subacquee di tanto in tanto, tanto per constatare cosa sia la profondità.

* "Ci sono cose che il destino si propone ostinatamente. Invano gli attraversano la strada la ragione e la virtù, il dovere e tutto ciò che c’è di più sacro; qualcosa deve accadere, che per lui è giusto, che a noi non sembra giusto; e possiamo comportarci come vogliamo, alla fine è lui che vince".