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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


5.9.05


Evanescente e granitica



Vi inciampiamo in ogni angolo. Che riguardi noi in prima persona, il luogo dove siamo, chi ci sia intorno nel nostro orticello, o scale più vaste, non possiamo liberarcene. L’uomo è un animale storico. Non vive di solo presente. In ogni attimo io sono anche quella che sono stata sino ad ora. E frutto a mia volta della storia della mia famiglia, della mia regione e della mia patria. Di ventiquattro generazioni almeno di géni. Il mio pensiero è storicamente condizionato. Odio chi è immerso in un presente senza angosce (perché ha annullato i ricordi), perché è un presente senza speranze. Odio i revisionisti, quelli che la storia la scrivono e riscrivono a loro comodo. Odio chi non ricorda, e chi ricorda a modo suo. Odio chi ricorda e travisa. Vorrei avere le prove di tutto quel che ricordo, vorrei il mio racconto fosse il più vero possibile. E ciò nonostante sarebbe il mio.

Adoro frugare in cassetti di vecchie cose. Adoro i cocci dal passato, quando riemergono in forma di fogliettino, di foto ingrigita o sbiadita, di biglietto di treno o di aereo, di cinturino d’orologio smesso, di cammeo odoroso di ricordi. Ecco, dalla tua agenda, una delle tante citazioni che trascrivevi: “Ciò che contribuisce a dare alla storia i colori più falsi sono le memorie” (Jacques Bainville). Non lo sai, ma mi hai appena smentito (e con un anticipo di soli dodici anni).

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