La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
14.4.06
I miei auguri
Di un lucido tempo di rinascita. Di giorni iridati di luce e sorriso. Di calore, coccole e pensieri sereni. In calce una poesia, di Heleno Oliveira. E un pensiero a tutti da Ecatina.
Portami dall'Oriente un indumento caldo,
un profumo raro e caro per il corpo,
una doppia dose d'oppio per la notte,
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Portami le ombre e gli squarci
che ho scritto nel buio dei quaderni
come un Orfeo oscuro ed impaurito
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Portami Maddalene senza Cristo
e tutte le perdute senza rimedio,
quelle che cantano fuori dalle mura
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Portami tutte le blasfemie
dette per far effetto e gli scongiuri,
sospiri ed urla dell'amore infuriato,
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Portami i satelliti caduti in mare
e i poveri caduti nella strada
del mio tempo ricco di disastri
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Portami la retorica del divino,
le varie fantasie dei profeti
tutte le parole senza peso e storia
che voglio festeggiare la mia pasqua.
E se non basta, portami il silenzio
di quelli che non parlano, rauchi di timore
quelli che mai baciarono la Parola
che voglio festeggiare la mia pasqua.
E se dopo aver cercato eroi
non venisse nessuno, portami le ragazze di Ipanema,
i bimbi magri di Brejo da Cruz,
che voglio festeggiare la mia pasqua.
Se la mia morte splenderà dal vivo
potrò vedere gli angeli nell'azzurro
fra saette e raggi verso il sole
quando passerà la mia pasqua?
E quando andrò sarò uno o tutti
come la poesia quasi ha rivelato,
potrò sapere di me e dell'universo
quando passerà la mia pasqua?
Se non saprò cosa accadrà,
un altro soffio racconterà
chi è uno e trino e uno
quando passerà la pasqua?