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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


29.4.06


Kostbarkeiten [2]



Non chiedermi chi, o cosa, o perché. Non riesco a spiegare ogni input, le micce che accendono un dato filo di idee, i percorsi in cui mi trovo a vagabondare. A volte è letteratura, a tratti frasi casuali, sbalzi di coincidenze, frammenti - ora - anche di blog. Come quando in un giorno mi torna a più riprese il mito del Don Giovanni, l'eroe del desiderio. Vagando e spulciando - grazie a testi che mi illuminano - trovo l'illuminazione. E te la regalo. Non chiedermi - però - di spiegarla. Mi tengo le mie zone d'ombra, e prego che il tuo gioco di chiari e di scuri non sia il mio stesso fardello.

Questo ego ... è frustrazione nella sua essenza. E' frustrazione non di un desiderio del soggetto, ma di un oggetto in cui il suo desiderio è alienato e che quanto più si elabora tanto più si approfondisce per il soggetto l'alienazione del suo godimento. Frustrazione di secondo grado, dunque, e tale che, se anche il soggetto ne riportasse la forma nel suo discorso fino all'immagine passivante attraverso cui il soggetto si fa oggetto nella parata dello specchio, non riuscirebbe a soddisfarsene, giacché anche raggiungendo in questa immagine la sua più perfetta rassomiglianza, sarebbe ancora il godimento dell'altro quello che vi farebbe riconoscere.*

* Jacques Lacan, Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi, in Scritti 1 (rist. Torino 2002), 230 ss., 243.