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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


27.6.06


Cronache coloniesi, parte seconda.
(8) Bon chic bon genre




Allora. Nel Salento dicesi 'mbrecheca' (l'etimologia è discussa) signora (più o meno della mia età) che gira in tailleurino, tacchettino, borsettina firmata, il cui interesse nevralgico è rappresentato dalla vita degli altri (salentini, bien sur, e più o meno dello stesso milieu borghese). Nella più genuina Napoli costei dicesi 'pereta' (qui l'etimologia è più chiara, ma non mi chiedete di chiarirla). Pare che nell'emiliano si parli di sciura o sdaura (e qui ci vorrebbe l'Albi per chiarir la differenza. Tempo fa, nella blogosfera, si parlava di bor7 (che pare siano la versione intellettual chic della 'mbrecheca'). Se chiedete alla sottoscritta, vi parlerei di 'signora bene burraco' (neolocuzione della quale vado molto orgogliosa). Bene. Le 'mbrecheche' alla tedesca (fra le quali annovero un paio di amiche) sono cosa diversa (ma poi forse non tanto). Portano blazer sempre scoordinati con i pantaloni e la camicia che indossano. Foulard di irrimediabili lilla o pervinca. Hanno il rossetto in borsa che grida vendetta. E profumi dal costo insostenibile. Sport preferito, il klatsch (stesso delle salentine). Nell'infilarmi i miei jeans e le scarpe da jogging, e buttarmi lo zainetto in spalla, stamane, mi sono chiesta: ma quanta strada dovrò mai fare, per diventar come loro?