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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


15.2.07


Immaginario urbano



Anche camminandola nel terzo millennio la città par excellence, quella che da vent'anni domina la mia vita adulta, è la Roma degli antichi, quella di vicoli angusti e masse in movimento, quella che consentiva il traffico di carri solo di notte, quella dove guardarsi dai lanci 'impropri' dalle finestre, quella dove le insulae (specie, ma non solo, nella Suburra) vivevano a ridosso l'una dell'altra, altissime, con costanti pericoli di crolli e incendi, quella della magnificenza dei Fori. E' per questo che leggo con curiosità la raccolta di curiosità di Augias, I segreti di Roma (ovviamente acquistata in economica). E anche con un minimo di perplessione, per quel che riguarda l'antico. Quando ad esempio afferma che le 'guerre civili' "si combattevano o in una lontana provincia o all'interno stesso della città e dei suoi palazzi e avevano tutte, come sempre accade, un orribile seguito di assassinii, proscrizioni, tradimenti, sequestro di beni". Augias realizza (come tutti quelli che dell'antichità ne sanno pochino, mi si lasci dire) una sorta di 'ascensore fra le epoche', mescola le guerre civili di Cesare e Antonio (I sec. a.C.), con gli intrighi di palazzo del I d.C. e secoli successivi. Dimentica che non era lecito portare armi dentro la città. Sovrappone piani e confonde, certo con valentìa di artista, e narratore. Io resto attonita, però. Anche a legger l'elenco delle massime di diritto che, a sentir lui, condenserebbero "il corpus legislativo romano". Un bravo copywriter avrebbe forse potuto evitargli un po' di confusione.

Per me Roma è anche quella che racconta di tanto in tanto lui, quella inedita delle passeggiate in bici, quella alternativa dei Giardini di Mirò, quella delle mostre alle Scuderie del Quirinale. Saltità, il Suo Segretario degli stati periferici le deve sempre molto, e le è sempre, invariabilmente, devoto.

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