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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


28.8.07


Sans mots (8)



Anche questo tempo volge al termine. La distanza è necessaria, per capire. Un amico, giù, ha usato la metafora del 'filtro'. Quel che rimane, la posa, è rarefatto - ma ha sostanza. Sul braccio ho un'ustione da ferro da stiro, vecchia di un anno: la macchia c'è ancora, ma piano sbiadisce. Quelle storiche ormai sono andate. Attenderò che piano scolori, la nuova. E intanto la giostra continua.

APDEIT del 29.8: Dato che amo le circolarità, le autoreferenze, le reti di immagini lanciate che tornano. Dal mio gemello (e poi non si dica che non me lo sia scelto bene, lo specchio gemino in questa blogosfera di rifrazioni) trovo una 'lettura' che non disapprovo, il rimando a una poesia di Walcott "in cui dice che le cose non esplodono, ma vengono meno, svaniscono come la spuma esala nella sabbia". Metafora dell'estate di Mauro, che abbraccia i ricordi di gemello, e un riflesso che è uomo. La metafora di questa donna è la cicatrice che ho sulla mano, bruciatura da forno d'inverno, che è esplosa e POI pian piano vien meno. Metafora di una donna che va nella vita distratta e pure intenta giocare col fuoco. Smettere, deve, deve proprio (applaude all'intento un piezoelettrico nel pericardio).