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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


19.10.09


Müde (und noch nicht mal glücklich)




Ti senti a tratti Florentino Ariza, emaciata da un 'andirivieni del cazzo' (è licenza, lo dice il sommo!) e dannata - nonostante - a una mobilità che non governi. Quasi fosse molla dei mesi andati il cavalcare la paura, e imporre a te stessa le prove del presente. E ti bocci - sia chiaro - in quella più complessa. Ché commozione e trasporto, quelli che avevi dentro, li lasci uscire solo sul segno vuoto della lavagna d'etere. Ché in un mondo che vive di emozioni veloci lo stop al cronometro è giunto ben prima che riuscissi a tirar fuori parole - o gesti. O a spiegare come realtà centrifuga a chi vi vive, nei fine-settimana, sia per te luogo, in quei giorni, di libertà e leggerezza, dove macini chilometri e respiri aria e persone e volti e luoghi, sempre vari, così vicini a quel tuo Horcrux nascosto nelle città del nord. O a tirar fuori qualcosa che non fosse l'emozione sovrastante, tenerezza di madre, commozione di un'empatia vana (perché lontana) - che magari neanche quella è uscita, s'è fatta riconoscere. Riapri l'agenda, e impallidi - alla bambola parlante tocca la maschera per settimane, pare. Ma magari son anni che la indossi, e neppure lo sai.


"La casa è quel posto dove, quando ci andate, vi accolgono sempre." (David Frost) [e allora so dove anche ho casa, a quel che pare ...]