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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


23.10.05


Ritessendo fila



Se ne parlava l'altro giorno con qualcuno che stimo. E' riapparso il discorso che di blog in blog era riapparso ad agosto (per una breve [?] sintesi, qui). La sua posizione era (detto stretto stretto): "Ma che maschera e maschera, il mio blog mi rispecchia, non capisco perché si sorprendano e mi dicano che sono uguale di persona a come sono nel blog". La mia posizione (che, come al solito, vien fuori dialetticamente, perché qualcun altro mi 'costringe' a pensare) è che il blog non può esser pensato come maschera. Eggià, siori miei, mi spiace. Nel blog va un frammento di me, il più spesso quello contemplativo e rimuginante - a tratti quello sorridente. Siamo troppo complessi, fatti di storie e paure e sogni e momentanei entusiasmi. Di fantasmi e rimpianti, di interessi ed impulsi. Qui dentro va un pezzetto rifrangente di quel caleidoscopio. Chi pensasse di conoscermi (o di conoscere chicchessia) solo grazie al blog, errerebbe in madornale. E' il rendere seducente questo frammento di noi che ci permette di conoscere altre esistenze importanti. Ma anche questo è solo un frammento di quel che avviene attraverso il blog. Fermarsi solo a questo non ci consente di capire il blog (o i blogger), né di costruirne una teoria. Magari di guadagnare un frammento di conoscenza in più, ma solo per andare oltre. Nel blog non ci si maschera, dato che è un mezzo che si usa per comunicare, mentre la maschera comporta una barriera, un limite. Non pensate ad Ecatina come a un template, o come a qualcuno che vive esclusivamente di menate pseudo-intellettuali. Casomai è un peccato che si veda 'solo' questo. Ma almeno questo. Il blog dice soprattutto che navigare necesse. Ma è quel che c'è dietro che resta fondamentale.

OT: Pare vi sian problemi con i commenti. Sto tentando di far qualcosa, ma non garantisco ...



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