<$BlogRSDUrl$>

La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


9.12.06


Ritualità di transito



Riflessione che esorcizza, è palese. E' che per te la parola, se non performativa, è lume, e pervade di chiarità le cose oscure. Al di là dell'incessato dialogo - epistolare e non - con te stessa, è la parola parlata, fra telefono e occhi, che ti regala la conoscenza. Di questo trapasso ai quaranta (e come sempre ti capita, sei dovuta arrivare all'anno dopo per renderti conto) sai di te dai mutamenti fisici, si sa. Ma a stordirti è la diversità di prospettiva (frappant, per chi era uso abbassare i serramenti e sparire). Fra le molte: è la forza di continuare a cantare, amico caro, che ci fa continuare a resistere. (e sai che soluzione è luce e lampo anche per lei:)

(Mein Wanderlied)
Zwölf Morgenhellen weit
Verschallt der Geist der Mitternacht,
Und meine Lippen haben ausgedacht
In Stolzer Linie mit der Ewigkeit.
Torabwärts schreitet das Verflossene
Indes sich meine Seele in dem Glanz der Lösung bricht,
Ihr tausendheißes, weißes Licht,
Scheint mir voran ins Ungegossene.
Und ich wachse über all Erinnern weit -
So ferne Musik - und zwischen Kampf und Frieden
Steigen meine Blicke, Pyramiden,
Und sind die Ziele hinter aller Zeit.


(Canto da passeggio)
Lontano dodici albe
Si dissolve in eco l'alito di mezzanotte,
E le mie labbra l'hanno elaborato
In linea fiera con l'eternità.
Cavalca dritto alla meta il già trascorso,
Già l'anima si frange sulla chiarità della risposta,
Sulla sua luce millebollente, bianca,
Che appare innanzi, nel non ancora versato.
E cresco, avanti su tutti i ricordi -
Musica sì distante - e fra battaglia e pace
S'innalzano i miei sguardi, piramidei,
E son le mete indietro, all'alba del tempo.

Else Lasker-Schüler, savasandir.

Etichette: , , ,