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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


4.1.07


Fantasticherie in fuga



Capita. Di seguire un consiglio di lettura e trovarsi sbalzati in un mondo femminile così distante dal tuo e in pari così attonitamente vicino. Alice Munro, In fuga, contempla otto racconti brevi, otto storie di donne 'in movimento'. Che si fugga da qualcosa (vuoi un reale che ti sta stretto, vuoi un rapporto che non sei più in grado di condividere, vuoi una solitudine che ti è disumano reggere) è condizione, credo, in cui ciascuna di noi è incappata, nel corso dell'esistenza. La fuga intellettuale è forse la più appagante, offre il più comodo dei rifugi, culla e accudisce. Non a caso le donne di Munro sono lettrici, o in grado (come Robin) di cullarsi per vent'anni in un ricordo, in una fantasticheria. Non a caso il contorno delle vicende è fatto di viaggi in treno (nell'immenso Canada, in grado di protrarsi per giorni), e di patologie psichiche. Non a caso le fughe sono fughe 'dall'amore', più che 'nell'amore'. Ha ragione, Clelia: si tratta di letture su cui tornare e ritornare, di universi femminili in grado di aprirci meglio il nostro.

E' da più giorni che rifletto sulle "stanze protette". La famiglia ne è una per antonomasia. La rete - me ne faccio vieppiù 'pirsuasa' - ne contiene solo l'illusione. La lettura, di queste 'stanze protette', è (forse non la più sensata ma) fra quelle che ti regalano le scoperte più incredibili.

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