La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
14.5.09
Widersprüche und Regelmäßigkeiten
Lo sforzo dell'annotare ti annulla. Hai pianto un amico, esordito stordita nel sole, inseguito notturna volatili assenze. Ascoltato esistenze e scritture, ammirato metafore, tracciato segni quasi che fossero incisioni di graphium nella tabella della vita. Ha il sapore di una fuga costante il tuo incaponirti nell'esserci. Il trovare parole solo sulla lavagna del segno, la tortura della vicinanza a frenarti nel verbo. Scuoti da dosso le nebbie, vai verso la luce. Per quanto male possa fare è l'unica scelta data: plasmare il mondo con la parola. In toni soffusi, ma fermi. "Dammi la forza, rendimi in grado".
"Dire che la donna è mistero non vuol dire che tace ma che il suo linguaggio non è compreso: è presente, ma nascosta sotto fitti veli; esiste al di là di queste incerte apparizioni. Chi è? Un angelo, un demone, un’ispirata, una commediante? Si suppone che le risposte a queste domande siano impossibili a scoprirsi, oppure che nessuna di esse sia adeguata, in quanto una fondamentale ambiguità è insita nell’essere femminile; in cuor suo, la donna è per se stessa indefinibile: una sfinge. La verità è che la donna sarebbe assai imbarazzata se dovesse decidere chi ella è; la domanda non comporta risposta; non perché la verità nascosta sia troppo fluida per lasciarsi afferrare: perché in questo campo non c’è verità. Un esistente è esclusivamente quello che fa; il possibile non va oltre il reale, l’essenza non precede l’esistenza: nella sua pura soggettività l’essere umano non è niente. Lo misuriamo dalle sue azioni." (Simone de Beauvoir, Il secondo sesso)
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