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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


23.11.06


Destrutturazioni e deliramenta



Al limitare del sogno ritrovi i segnali smarriti. Le assenze che t'inquietano, i timori dell'abbandono, l'affannata ricerca di appigli e di ascolti. Trovi la forza di appuntarti i pensieri, che non si dissolvano nei fumi dell'alba. A palpebre schiuse inspiri ed espiri, provi a divenire il modello che vorranno vederti fornire. E torni al mitico Jacques, ti spiega che pensi nel condannarti ad uscire da te:

... da dove viene questa frustrazione? ... Una risposta, anche e soprattutto se approvatrice, alla parola vuota, dimostra spesso nei suoi effetti di essere ben più frustrante del silenzio. Non si tratta piuttosto di una frustrazione che sarebbe inerente al discorso stesso del soggetto? Il soggetto non vi si impegna forse in uno spossessamento sempre maggiore di quel certo suo essere di cui, a forza di pitture sincere che ne lasciano l'idea non meno incoerente, di rettificazioni che non riescono a isolarne l'essenza, di puntelli e di difese che non impediscono alla sua statua di vacillare, di strette narcisistiche che si estenuano ad animarla del loro soffio, finisce per riconoscere che questo essere non è mai stato altro che la sua opera nell'immaginario e che quest'opera delude in lui ogni certezza. Giacché in questo lavoro ch'egli fa di ricostruirla per un altro, ritrova l'alienazione fondamentale che gliel'ha fatta costruire come un'altra, e che l'ha sempre destinata ad essergli sottratta da un altro.

Anche questo spazio è frustrazione, eppure è indispensabile. La narrazione del sé, in qualche modo, contribuisce alla costruzione del sé - per alcuni almeno.



*** ADDENDA ET EMENDANDA. *** E soprattutto è bello vedere che, nonostante fra le righe, sia trapelato un mio malessere. Ho letto la preoccupazione nei commenti, e nelle vostre e-mail. Sto bene, è tutto a posto. La tempesta è passata. Ecatina riprende a navigare.

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