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La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.


30.4.04


Fiocco azzurro
Per segnalare l'apertura di un nuovo blog. Lui è Simone, il contatto è nato grazie a Glaucy e Grace, so soltanto che è alto, probabilmente nordico, e ha un gran senso dell'umorismo. La famiglia si allarga ... benvenuto, Simone!


Attrazione fatale

Impazzano, in questi giorni, le teorie sull'attrattività e sul fascino. Come se si trattasse di categorie universali e applicabili a chicchessia, come se anche in quest'ambito fosse possibile livellare e globalizzare, come se ogni storia di un'attrazione non fosse sempre una storia a sé. Premesso che di massima il fascino si colloca per me sopra il metreottanta, ha una folta chioma nella quale affondare le dita e mani grandi e forti, precisato che più di una volta l'oggetto del desiderio era ben distante dall'Idealtypus appena schizzato, considerato che ogni uomo (ogni persona) possiede attrattive diverse, ho deciso, per stavolta, di shangrilare (sarà il 'morbo del sofficino'?).
Parliamoci chiaro. Io oooodio gli uomini che:
- non ascoltano (neanche quando ribadisci per la duemillesima volta lo stesso concetto);
- ne sanno sempre più di te (che tu sieda al volante, ordini al ristorante, discuta di un libro, provi a usare l'html o a riparare un telecomando);
- mentre sono con te scannerizzano ogni altra donna che sfiori il loro campo visivo;
- ti parlano con la bocca a due centimetri dalla tua (e in questo caso sono al cento per cento ben al disotto del metreottanta);
- ti piantano regolarmente in asso mentre sei nel mezzo di un discorso;
- hanno avuto un'infanzia difficile con grammatica e sintassi;
- se provi ad affrontare di petto una questione svicolano, danno risposte insulse o ti accusano di paranoia;
- se chiedi una spiegazione completa ti danno sempre e solo mezze risposte (se possibile sibilline, in modo da poterne capovolgere, all'occorrenza, l'interpretazione);
- sono assolutamente sicuri di trovarti sempre in attesa quando gli 'gira' di cercarti (e se la prendono se li deludi in questa radicata aspettativa).
Ovviamente ho inteso fornire puramente e semplicemente una (ben censurata) selezione (sopravvolando, ad esempio, su temi quali il rapporto con il sapone o il tagliaunghie). Poi non dite che non sono una santa ...


27.4.04


Senza parole

Un rapido zapping fra blog e scopro David Kaspar, un acuto (ma fazioso) censore delle 'strategie informative' dei media tedeschi. L'ultimo post (anche in versione inglese) si scaglia contro un clip realizzato dall'emittente tedesca NDR (a diffusione nazionale), destinato ad esser trasmesso il prossimo 29 aprile e contenente un'aspra critica a Sharon. Il video costituirebbe un preoccupante sintomo del 'nuovo' antisemitismo dei tedeschi. Forse sarò prevenuta - ma il clip a me sembra sostanzialmente diretto a rimarcare (in modo ironico e certo dissacratore) le storture dell'azione di Sharon (e come le sue scelte pregiudichino il processo di pace): la satira in questione a me pare perfettamente ragionevole. Gli è che ogni volta che in Germania vi è critica delle posizioni israeliane i conservatori evocano lo spettro di Hitler ... e la destra anglofona esulta (basta gettare uno sguardo ai commenti al post).


Night over hills

Credevo non avrei postato per qualche giorno (se non qualche riga per protestare contro il lavoro che mi sommerge - pooovera). E invece ecco la punizione: alla tastiera a notte fonda (ogni tanto mi capita, passa lo 'zenith del sonno' e - senza che sia in grado di impedirlo - si fa l'alba). Talmente tante le immagini e i viaggi onirici che si affastellano, che il districarli si fa Sisifo. Stamane ho rivisto nello sguardo di una coetanea una me stessa adulta e ostinata, la barricadera che dà a cornate su pregiudizi e muri di gomma nel suo percorso (e nel far questo rompe la sua solitudine) - era tempo che tornasse a farsi vedere. Stasera ho ritrovato un amico adorato (e quel ritmo perfetto, il solo possibile, della nostra amicizia). Stanotte non smetto di tornare a lei, a quella mia splendida sorella maggiore dotata di forza che illumina, a lei che combatte da tanto, e negli intervalli di luce torna ad illuminare l'intorno: e capisco che l'unico modo di essere davvero forti è di risplendere, di esserlo per chi dalla nostra forza trae energia e coraggio. E mi sembra di capire tante altre cose, e altre ancora in più ... svaporeranno nel sonno, queste illuminazioni?


25.4.04


Confessioni di una blogger # 2 (pervase da sincero rimorso)

Non appena ho realizzato che il server che governa i commenti sui siti powered da Blogger.com e su svariati altri - il buon Haloscan - oggi ha dato i numeri, mi è sovvenuto l'adagio antico levis est Fortuna: cito reposcit quod dedit (come dire: ride bene chi ride ultimo) ...



24.4.04


Blue touches blue

Adora le contaminazioni musicali, ha un'estensione vocale fantastica e un timbro pieno e morbido. Israeliana di origini yemenite, Achinoam Nini Barak - nota come Noa - canta e testimonia in favore della pace e della solidarietà. Le sue sono sempre esibizioni piene di calore e di passione. Per Noa soltanto la musica - strumento di comunicazione universale quale nessun altro al mondo - sarebbe in grado di abbattere barriere culturali. Speriamo che stasera non piova ...



Curiosità sparse

Da pag. 164 di un volumetto tratto da una delle pile che affollano la mia scrivania: Enchiridio Dal greco 'enkeirìdion' (poi passato al tardo latino), che si tiene 'in mano', quindi manuale di piccolo formato; generalmente riferito alla trattazione completa di una dottrina o alla raccolta di fonti o testimonianze storiche. In senso più generico è denominato enchiridio il formato di stampa in-ottavo, a indicare un libro di dimensioni ridotte. Fu usato da Aldo Manuzio per il Virgilio da lui stampato in-ottavo nel 1501: "in formam enchiridii". - Un riferimento usuale per me è quello all'Enchiridion del giurista Sesto Pomponio, un manualetto di diritto per studenti del 'primo anno', redatto intorno alla metà del II sec. d. C. (del quale possediamo solo sprazzi).


Confessioni di una blogger (condite da un pizzico di sadismo)


Devo ammettere che ieri, quando il server che ospita i tre quarti delle mie amicizie virtuali, il magico Splinder, è andato in loop per tre quarti della giornata (inducendo tre quarti della rete a credere che due settimane di faticose postature primaverili fossero andate in fumo), appena ho realizzato la cosa mi è apparso un ghigno sadico sul volto ...


22.4.04


Giochi di ruolo

Dal Sir [attenzione, ragazzi: per attivare il permalink ho dovuto riscriverlo a mano - non so se dipende dal mio browser o dal vostro MT, mi limito a segnalare la cosa] trovo un'interessante riflessione sulla cristallizzazione dei ruoli dei blogger. E devo dargli ragione, mehercle, e mi rode. Questo blog si inquadra perfettamente nella categoria: Stasera si recita a soggetto ...


21.4.04


Di frasca in frasca




Nel corso di uno dei miei 'viaggi' sulla rete mi accorgo che anche uno dei più grandi studiosi del linguaggio contemporanei (il fondatore del cosiddetto 'generativismo'), Noam Chomsky, ha aperto un suo blog. Schierato sulle posizioni della sinistra radicale americana, graffiante e a tratti brutale nei suoi 'elzeviri', una vera boccata d'aria nel clima di conformismo e diffuso antiislamismo che si respira nei media. Qui inoltre copioso materiale in lingua italiana. Mi sa la lettura si prevede più interessante della Fallaci ...



20.4.04


Metamorfosi




No, non ho intenzione di scrivere di 'scarrafoni' - bensì dei mutamenti nello spazio di qualcuno che leggevo a sprazzi in passato e che mi ha spesso colpito con le sue provocazioni acute e (ciònonpertanto) misurate. Grazie a Liza realizzo che si è trattato di una 'crisi blog' - ora blogga da un altro pianeta (e secondo me presto ne leggeremo delle belle ...) - bentornato, Ivo!


19.4.04


Per i BlogIdioti

Dopo essermi arrabattata un po' con il linguaggio del mio template (e aver scoperto che alcuni 'tag' sono comuni ai vari sistemi usati nella blogpalla italica), ho finalmente realizzato che esistono risorse in rete per usare i cosiddetti CSS (Cascade Style Sheets) e altri marchingegni di comandi che appaiono in bella mostra nei codici dei nostri template. Provo a fare qualcosa per la comunità di blogimpediti cui mi onoro di appartenere e li elenco in un gruppo apposito di collegamenti qui a sinistra - buon divertimento (ovviamente chi volesse indicarmi altri link è il benvenuto)!


Lirica mente

Negli ultimi tempi noto una vera orgia di rime e di versi (diversi) nei post (sinanche fra i BlogRoditori taluno verseggia 'a tema'). Nello sfogliare volumi finiti per linea paterna nella mia collezione inciampo in una lirica primaverile (che per un momento mi ha ricordato - come mai? - Il corvo di Poe). Buona lettura!

MUTIVO 'E PRIMMAVERA
Cardillo,
ca strille,
si siente ca i' canto
screvenno,
ched'è, si' geluso?
Ched'è, tu sultanto
vuo' sempe
cantà?
Che buò? che pretienne?
Mm'aggarbano
tanto
sti vierze ca scrivo,
ca i' canto
cuntento,
felice ...
- Ma i' no! ...

Ma i' no! ... -
tu mme dice
chiagnenno -
Ma i' no! ... -

Ma mo che vurrisse?
Vurrisse
- vulanno -
pe st'aria d'abbrile
addurosa
purtà pure st'ata
canzona
amurosa?
Embè, già ch'è chesto,
te faccio
cuntento ...
T'arapo a caiòla ...
Fuiténne!
Va!
Vola!
Te do 'a libbertà! ...




18.4.04


Wie wirklich ist die Wirklichkeit?

Alcuni amici di rete hanno il pregio di indurmi a tornare su temi che mi affollano la testa da un bel po' (e ho un bel tentare di scrollarmeli, tornano, tornano: e non riesco a farci nulla). Parto dal titolo di un famoso libro di Paul Watzlawick (pubblicato in italiano da Astrolabio nel 1976, col titolo La realtà della realtà). Quel che percepiamo come realtà quanto ha a che fare con la realtà di quanto accade e quanto è influenzato dalla storia, dalle inclinazioni, dalle interazioni di ciascuno di noi? Come percepiamo la domanda di Pilato (Joh. 18.38) "Quid est veritas?"? Ogni volta che citiamo questa frase, non siamo vagamente colti dal panico che la verità non esista, che non esista alcun sapere in grado di rispondere a questa domanda? (Janich, Was ist Wahrheit, Beck 1996). E non è un panico simile che conduce all'accettazione di presupposti di fede? Mi fermo, sono ovviamente dubbi, ricerche di perché, domande suscettibili di mille risposte possibili, a seconda della storia, delle inclinazioni, delle interazioni di ciascuno...

P.S.: Non scrivo delle mie reazioni a The Passion, fuorché della notevole incazzatura che mi ha provocato (il dover constatare che siamo ormai così insensibili che a scuoterci riescono solo scene di violenza e crudeltà inaudita), e della delusione nell'udire gli errori di latino. Rinvio (per tutti) ai commenti sui blog di: Leonardo; Marquant; Chettimar



16.4.04


Penombre




Flash #2. Zoppicava ancora. Alla madre aveva raccontato che quelle brutte ecchimosi venivano da una caduta in giardino. Cadeva spesso, anche da ferma, la bugia era più che credibile. Una delle prime bugie grosse che avesse mai raccontato. Ma a fin di bene. Sinanche sua sorella aveva tenuto la bocca chiusa. E però - che nodo allo stomaco. E due ore prima, Simone: "Angela, ma cosa ti è successo? Quei lividi hanno tutta l'aria di una caduta dalla moto ..." - "No, sono inciampata e ho urtato nel cadere" - "Ah, allora non eri tu, l'altro ieri, sul sellino posteriore di quella Honda: eravamo in macchina con amici, sembravi proprio tu, anche se eri di spalle" (gelo lungo la schiena, blocco della lingua) - "Simone, ti prego: mia figlia non fa di queste cose! Mai salita su una moto in vita sua!" (mai avrebbe osato, ovviamente, smentire la mamma ...).


L'elogio del copia-incolla


Leggo da un sacco di gente (ne dico una per tutte: Massimo SdC):

1) Prendi il libro più vicino.
2) Aprilo alla pagina 23.
3) Trova la prima frase degna del benché minimo interesse.
4) Posta il testo della frase nel tuo blog insieme a queste istruzioni.

Ed ecco il mio risultato:

A ogni altare stanno celebrando messe prime a distesa in assoluto silenzio, con due, tre ascoltatori al massimo. Ce n'è una dove il prete celebra tutto da solo, spostando la figura a destra e a sinistra col bacino soltanto, come a far intendere che, dato che non c'è ressa, l'intenzione basta. E' proprio vero: i matti sono fuori e dirigono con la follia montata in scranno il buon senso di chi è costretto a restare in piedi tutta la vita - o carponi. Arriva un gruppetto di entusiasti fedeli catalani a rompere l'incantesimo ...

.

I grandi scrittori di Epoca (Supplemento a Epoca n. 2002 del 13.2.1989), Aldo Busi, Non ho fatto penitenza

* Non so perché, ma trovo si accordi perfettamente con le sensazioni che mi ha lasciato la visione del film Passion ieri sera ...


14.4.04


13.4.04


Navigando nel passato

Flash #1. Siamo a Tirana. I nostri amici albanesi ci riconducono in auto all'aereoporto. Caldo infernale. L'anello autostradale intorno alla città affollato di auto, i modelli più assurdi (trabi, mercedes di vent'anni prima, TIR immensi di fattura antiquata) scagliati a velocità assurde. Siedo dietro con Lili e il fratello, Serena è davanti, accanto al guidatore. Siamo in ritardo (o almeno così crediamo), sappiamo interminabili i controlli alla frontiera. La nostra mercedes (lunga come una cadillac) si infiltra a zigzag fra le vetture, quasi fossimo in un flipper su scala gigante. Il caldo mi assedia e mi assopisce. Mi risveglia improvviso lo stridìo dei freni. La nostra auto sbanda a sinistra, un camion enorme ci taglia la strada da destra, ancora qualche secondo e colpirà il sedile di Serena. E' come se lo fermassi con la mente. Penso: "non può accadere, non sta accadendo, non può colpirci". Quando disserro le mascelle siamo entrambi fermi, l'auto a un soffio dal TIR. Ladim, lo zio di Lili al volante, ricopre di feroci insulti in albanese il camionista. Per poi ripartire sgommando, più veloce di prima. Serena abbozza un sorriso profugo - e sussurra: "ormai l'aereo non possiamo più perderlo ...".


Dove avrò mai la testa?


Qualche tempo fa ho commentato da un'amica che si lamentava per la pubblicità svettante in cima al proprio blog - scrivendo che mi dissociavo totalmente. Solo oggi mi accorgo che da queste parti succede esattamente la stessa cosa... Questo con Splinder non accadeva. Mi sento turlupinata - ma ovviamente sono stata io a caderci come una polla ... C'è da dire che evidentemente con i banner in Internet mi accade esattamente quel che avviene per la pubblicità in tv: non vi faccio più caso ... Lo stesso spero che accada anche a chi passa da qui!


12.4.04


Menoikèi

I 'libri a mille lire' sono (purtroppo) cosa del passato (e non mi risulta siano stati sostituiti con una qualche operazione editoriale analoga: una fenomenologia diversa rappresentano i volumi 'offerti' dai maggiori quotidiani, fattispecie commerciale a diffusione europea). Alcuni di questi fossili mi han seguito nei vari traslochi (i Sonetti dell'Aretino, il Cirano di Rostand, e vari altri). Alcuni mi rispuntano da ripiani e cassetti della mia stanza di ragazza. Nel Lunedì dell'Angelo ritrovo Epicuro, la Lettera sulla felicità (Millelire Stampa Alternativa, Union Printing 1992) e mi colpisce l'elogio della semplicità, il piacere che deriva dall'indipendenza dai bisogni, la necessità di respingere i falsi condizionamenti. Vissuto fra il 340 e il 270 a.C., fondò nel 306 la sua scuola ad Atene - la biografia più ricca resta quella scritta da Diogene Laerzio nel III sec. d.C. Per avere visione di entrambi (ma un libro resta un libro ...), ora c'è Internet ... chissà cosa avrebbe pensato questo modernissimo pensatore sulla dipendenza da rete ... (qui sine peccato est ...). Per i più ansiosi: qui un test sulla vostra condizione di navigatori (io ho totalizzato 42: "You are an average on-line user. You may surf the Web a bit too long at times, but you have control over your usage" - dovrei sentirmi tranquilla ... [?!?]).


9.4.04


7.4.04


Ma allora provochiamo?


Sono sicura che (anche nel mondo blog) vi sarà chi queste cose le ha scritte, formulate e rimasterizzate ben meglio di me - e però, a tastoni come sempre, provo a comunicare qualche sensazione. Leggo in giro da più parti della ricerca di semplicità, chiarezza, verità 'a portata di mano' (o 'in pillole') - e del senso di disorientamento che ci provoca questa fatica di Sisifo (sulla frustrazione non mi fermo, ma immagino che sia chiaro cosa intendo). Che il mondo in cui viviamo sia di incredibile complessità mi pare dato innegabile. Che la nostra comunicazione abbia dei limiti, altrettanto. Lo stesso deve dirsi quanto al fatto che non sempre siamo sicuri circa le nostre emozioni e reazioni in date circostanze (e la mancanza di sicurezza provoca una ulteriore sfasatura nella comunicazione). Si potrebbe insomma partire dal dato della nostra (soggettiva) inadeguatezza nel percepire e nel comunicare (per qualche riflessione 'semplice' sul punto di vista relativista, si rinvia - come prima informazione - qui). Il movimento successivo sta, appunto, nel dinamismo che questo provoca: la ricerca del chiarimento, della comunicazione, il tentativo di arrivare a un livello più alto di comprensione. E' appunto questo dinamismo che muove i miei interrogativi (che mi sembra si incrocino con riflessioni che trovo soprattutto - ma non solo - chez Liza e Caterina): se siamo sicuri della limitatezza e necessaria incompiutezza della nostra prospettiva, perché continuiamo a cercare, a chiedere, a tentare di completare (e in ultima analisi a complicare) il nostro quadro informativo? Non è appunto questo nostro sentirci incompiuti, limitati, inadeguati, che ci conduce a tentare di uscire dai nostri limiti, di sbalordire (se possibile) noi stessi, attraverso un processo conoscitivo che conduce sempre a risultati imprevisti? Non la amo, ma alcuni passaggi del suo Elogio dell'imperfezione (Levi Montalcini, 1987) hanno un quid di innegabilmente sensato: l'imperfezione ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello umano. [...] Ritengo che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissati sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione. [...] Le mutazioni derivano dall'imperfezione e proprio l'uomo e tutti i vertebrati sono imperfetti rispetto agli invertebrati. Dagli anfibi all'homo sapiens, il cervello si prestava ad un miglioramento, ad un cambiamento: negli invertebrati il cervello era così perfetto che non si è prestato al gioco delle mutazioni. I trilobiti vissuti centinaia di milioni di anni fa non sono essenzialmente diversi dagli insetti, dagli artropodi di oggi [...] perché era così perfetto quel piccolo cervello dell'invertebrato, che non si prestava al gioco dell'evoluzione.. Ovviamente queste non sono risposte, ma solo nuove domande, aggiungo ricerca a ricerca ...


5.4.04


Pensieri lievi



Le giornate si allungano (era ora!) e mi scopro a vagare spesso fra le nuvole di pensieri incompiuti. Anche i malumori svaporano veloci - e cerco occasione per sorrisi (vedetene uno o più anche dietro ogni commento che lascio, v'è sempre qualcosa che mi colpisce e mi fa venir voglia di cercare un contatto ...). Fra i 'pensieri incompiuti' ve ne sono diversi (in un volumetto di Aforismi) che mi intrigano - vi dedico questo: "Le sole cose che valgono la pena di essere dette sono quelle che dimentichiamo; le sole cose che valgono la pena di essere fatte sono quelle che sorprendono il mondo" ... Sarà poi realmente così? E se pure no?



3.4.04


Dubbi amletici


Stasera amici a cena. Fra loro, uno si picca di essere un gran cuoco - e mi ha bonariamente pregato di 'far fare a lui'. Ovviamente ho cercato il compromesso, già mi dicono abbastanza che invito e poi lascio lavorare gli ospiti (:-)). Il rinomato chef si occuperà del primo, io ho acquistato antipasti (verdurine etc.) già precotti (che spaccerò per miei) e sto provvedendo invece in prima persona al secondo. 'Schiacciatine' con patate al forno. Le schiacciatine ancora svolazzano nell'iperuranio (ma dispongo di un ricettario di cucina locale abbastanza affidabile: per cui, speriamo bene!). Per le patate mi sovviene il dubbio: la ricetta che ho in testa corrisponde a quella di casa mia? Rapido consulto telefonico con mia madre - scopro che il suo metodo consiste nell'annacquarle un po' prima di infornarle e riscontro che avevo dimenticato un ingrediente fondamentale: il sale ... Che il mio amico non avesse tutti i torti?*

* Per una preparazione alternativa, si v. qui.


2.4.04


Non aprite quel portale ...


Dovrei fare dell'acquisto del quotidiano una sana abitudine mattutina. Ma poiché la mattina mi fiondo sempre fuori di casa in ritardo cronico su tutto, e con la consapevolezza che, per sbrigare un paio di burocratate in una landa dove il tempo è unità dilatabile a dismisura, forse dimenticherò persino di pranzare, in genere rinvio la sosta all'edicola. Oggi il ritorno a casa è avvenuto a edicole già chiuse. Sopperisco con il sito di Repubblica. E l'occhio mi cade sul bannerino pubblicitario di una scuola di lingue (vi risparmio il link per carità di patria), a nome Sprachcaffe (caffè linguistico?). Passi per l'accento, ma una scuola di lingue dove si ignora che caffè in tedesco possiede un'unica effe? Quanto avranno sborsato per la pubblicità sul sito? Raccomandasi cambio di nome: caldeggerei Sprachaffe ('scimmia in lingue').


1.4.04


Almeno sapessi di che scrivo ... (del resto: quando mai?)


BLOGRODEO 1.0


... mancano 50 giorni ...*

* per maggiori informazioni si rinvia all'Ecole milanesienne (o, lato sensu: polentonienne)



Passaparola


Titti dev'essere persona solare e di notevole souplesse (queste le sensazioni che mi trasmette il suo blog). Vi rinvio oggi al volantino che trovo da lei. Ovviamente ci arrivo grazie a lei. Catena di Sant'Antonio via blog. Speriamo bene.