La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
28.4.05
Udite udite!
Un altro giocattolino per Net-dipendenti. Alternativo a Gugol (con la sua Search History). Per ora solo anglofilo. Si chiama Findory. Una volta che ci si sia iscritti, memorizza le ricerche svolte via Internet su un gruppo di notiziari on-line e blog scelti, e invia quotidianamente mail con le news personalizzate che il sistema seleziona ad hoc per l'utente. Più ricerche si svolgono, più il sistema si adatta alle esigenze individuali. Per ora sono assenti banner pubblicitari. Staremo a vedere ...
Questo è un mondo ...
... pieno di sorprese. C'è chi - come lui passa e ti chiede se ti va un regalo. E in dono ti porta proprio qualcosa che desideravi. O chi - come lui, con pochi versi, ti fa tornare agli anni dell'infanzia e giocare come una bimba. C'è chi - come lui - ti fa sentire un'esperta del web quando ti chiede aiuto per il template (domani, domani giuro che mi ci metto, tesò!). L'elenco sarebbe ancora lungo - ma ci sono i giorni a venire per proseguirlo. Però. Ovvio che c'è un però. Come mai trovo solo cose belle, io, in questo mondo? Dov'è il trucco? Ché vi avverto: quando mi si presenterà il conto, io sarò senz'altro insolvente ...
24.4.05
Cherchez la plaisanterie
Di nuovo non son riuscita a resistere. Avrò mica contratto un virus?
23.4.05
Sussulti e sobbalzi
Lo ammetto. Son piuttosto groggy in questo periodo. O meglio: più addormentata del solito. Ché lui è in pausa da più di un mese. E io me ne accorgo solo ora. Tornerà? Ai lurker l'ardua sentenza.
Dubbi inconsulti
Sai che non c'è. Che per i prossimi giorni non posterà. Le hai parlato ieri, era già in vacanza. Però ci passi lo stesso, da lei. Sapendo che non troverai nuovi post, e molto probabilmente neppure nuovi commenti (dato che san tutti che non c'è). Poi ti viene il dubbio: sarà mica una forma di voyeurismo? Sorridi, scuoti la testa fra te e te. E' solo nostalgia ...
22.4.05
E' indubitabilmente primavera ...
21.4.05
As usual
Era ora. Lo schermo brillante, le dita che volano sulla tastiera. Il luccicore di una giornata tipica di qui, grigio-pallida e luminosa. Il gatto accoccolato sul tavolo, che si lascia accarezzare fiducioso la zampina. Bello, il ritorno alla normalità.
18.4.05
Scudo di rabbia
Passano i trailer, inizia la storia. Come se fosse tutto un po' fuori posto. Quel titolo travisatore, Litigi d'amore, in luogo del fantastico The upside of anger. Il filtro rossastro imposto alle scene (con cinque donne in varie tonalità di rosso chioma è un problema). Le voci maschili vagamente chioccesche. Un lui mai bello, ora ingrassato e vacuo (pur spirante sensualità senza posa). Ma eccola, la Allen, ti buca la scena. Metafora di 'tardona' stanca, mamma di quattro figlie una più incasinata dell'altra, posta dinanzi al fatto compiuto. Il marito se n'è andato. La donna reagisce (chi di noi non si rialzerebbe?), ma pervasa di rabbia e aggressione. La trama prende respiro, si dipana fra attimi tristi, conflitti (la più rossa delle figlie è anche quella più in frizione con la madre) e boutade a sorpresa. Cessano di avere importanza filtri ruggine, voci un po' querule e maniglie d'amore del Kevin. E sei grata alle amiche, che come al solito lasci scegliere per te.
Grazie a San Gugol so anche dove l'avevo già vista: nello splendido Tucker, con un memorabile Bridges (dite quel che volete, ma la Joan i partner se li sa scegliere)
.17.4.05
Gioco di specchi
Ci arrivo tramite l'ineffabile Acide. Il blog dei pretesi Ratzinger Boys, un geniale sito di satira dell'attivismo clericale, fomentato - quest'ultimo - dall'attesa della nuova 'fumata bianca', ha tratto in inganno anche la stampa. A riprova che i giornalisti non sono blogger. Forse iniziato da Libero blog, l'equivoco di massa del momento ha indotto alcune fra le testate di primo piano, come il Corrierone e il TG Com (qui anche un bel toto-Papa), a classificare il sito fra quelli (seri) di fan del Cardinale (evito di linkare questi ultimi, dato che incitano gli internauti a non votare al referendum sulla procreazione assistita). E ci è cascata anche la stampa estera (anche se non tutta)...
APDEIT del lunedì sera: ovviamente ci son cascati anche blogger (a riprova che i giornalisti non son blogger, ma i blogger a volte ...). Da Acide i link dell'ultim'ora - particolarmente felice, inoltre, l'idea del BLOG ABBOCCATOR 0.0001.
15.4.05
Quel che le bimbe non dicono
Apri la porta, accendi la radio, ti allunghi stravolta sul divano più comodo, e ti dici: adesso silenzio (fuorché la musica) e relax. E inizia a squillare il telefono: dieci chiamate in due ore. E mentre ti sforzi di regalare attenzione (e t'arrampichi al livello minimo di consapevolezza), ti salgono alla mente i mugugni solitari quando l'apparecchio ostinato rimane muto ("nessuno mi chiama, nessuno mi ama!"). Sospiri, sorridi e galleggi. Poi ti torna in mente il brucior di stomaco sollevato da una delle conversazioni. L'irritazione sospesa nel saperti etichettata 'iperattiva' e 'troppo spontanea' e nel non avere diritto di replica. Nel verificare come alcuni (si parla di uomini, è chiaro) neghino l'evidenza, opponendosi al buon senso e alla ragionevolezza, quando è da te che provengono. Poi trovi da Lia, messa in parole, proprio la tua sensazione (e il 'mal comune' ti riconcilia col dibattersi dell'esistenza): La gente (gli uomini, soprattutto) ti fa i discorsi razionali, ti spiega le cose logiche, ti fa sentire una deficiente e ti boccia agli esami di realtà e tu lo sai benissimo, che si sbaglia. E' solo che mancano le parole, il linguaggio si ritorce contro di te e tu taci. Beh, almeno qui lo si può dire: ad ascoltarci, ogni tanto, tanto male non fareste ...
Sempre di oggi: un maschio (dotato di singolare autocoscienza!) spiega il maschio. Da Vanz, su MicroBlogGiallo.
14.4.05
Identità e altri mostri
Questo è un post autolesionista. Lo anticipo ancor prima di scriverlo (perché più o meno so quel che sto per scrivere ...). Vien fuori da alcune riflessioni degli ultimi giorni (stimolate anche da chi ne sa parecchio più di me sul punto). Riguarda sostanzialmente la percezione di noi stessi e degli altri, all'interno della rete (e - in realtà - non solo). Sono le solite domande trite e ritrite: chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo (in qualità di blogger, è chiaro)? Sono le domande che si originano da queste domande a esser nuove, a indurci a fornire risposte nuove, in realtà. Come ad esempio: ho bisogno di sapere chi sono quando scrivo in rete? E dunque: fino a che punto so chi sono? Quanto c'è di me e quanto c'è di maschera in quel che scrivo? Sono sempre la stessa se scrivo sul blog, se scrivo una mail di maledizioni al burocrate di turno o se scrivo al professore anziano e degno di ogni rispetto? Ecatina può rispondere solo per sé (ma chi la legge potrebbe provare a porsi, per gioco, alcune di queste domande e rispondere per sé: ho scritto "potrebbe", si badi bene!). Inizio dalla fine (secondo la mia natura 'iperorganizzata'). Anche se varia il genere della scrittura, i difetti di Ecatina restano sempre gli stessi (gli stessi della donna di carne e sangue, beninteso): tendenza all'alluvionalità, all'impulsività, pignoleria all'estremo, frustrazione di sottofondo nel confrontarsi solo con una tastiera. Con questo rispondo alla seconda domanda: so chi sono nei limiti in cui ho consapevolezza dei miei difetti. Ma se scrivo 'per altri' dovrei tendere a presentarmi nella luce migliore possibile. Ed è qui - mi pare - l'aporia. Fra blog come 'presentazione' pubblica della nostra condicio humana, da un lato, e come strumento che per sua natura cerca l'interazione, dall'altro. Se non cercassi approvazione e scambio, anche 'a distanza', non terrei un blog. Perché la maschera, allora? Perché ognuno di noi, nella sua vita di carne e sangue, sa "che il mondo è pieno di gente che ama distruggere" (Colleen McCullough). E impara a proteggersi, ad assumere (almeno in parte) una maschera. L'essenza del problema consiste, mi sa, nel continuare a saper distinguere: cosa è davvero nostro (difetti inclusi) e cosa appartiene a 'come ci vendiamo' all'esterno. E saperlo trasmettere agli altri quando acquisiamo fiducia nei loro riguardi. Lo sappiamo davvero? Il blog ci aiuta in questo? Ecco, ancora domande. Non si può che lasciarle in sospeso, mi pare. Almeno per ora.
Scoop!!!
Aggiornamento dell'ultim'ora: sembra che le pretese della parte attrice (un noto blogger della scena trendy meneghina) nel processo di cui sotto siano state respinte. Per succose anticipazioni, si veda qui. Retroscena e flash di paparazzi, tuttavia, solo su Ecate. Non cambiate canale (o, almeno, non a lungo)!
13.4.05
Scoop?
Ogni blogger che si rispetti mantiene il segreto circa i propri informatori. Perciò: 'fonti' molto ben accreditate riferiscono di un contenzioso nella Blogosfera. Sembra che qualcuno stia chiedendo danni per lesione d'immagine ... Quanto prima i link all'accaduto e gli aggiornamenti dell'ultim'ora sulla controversia. Ecate, il vostro blog sempre sulla notizia.
12.4.05
Surreal surround
I canali monopolici ne tacciono. Il passato regime apulo rimugina riscossa. Chi è sempre stato dalla sua parte esulta. E finisce per scoprire anche un poeta. Ecatina è presa, ultimamente, da attacchi di biblio-bulimia. Nel suo 'sacchetto della spesa' è finito, ieri, anche un bellissimo volumetto del fenomeno politico delle elezioni al sud. La raccolta di versi di Nichi (=Nikita) Vendola, dal titolo Ultimo mare. Questa, per me, è particolarmente struggente:
Quest'altra morte
concentrica
ha cinto le anche
del mio sogno
E' un'insonnia
a spirale
lenta lenta autunnale
E' notte di tormenta
ma tu
non mi abbracci.
(sarà un caso che si sia appena scatenato il temporale, fuori?).
Quest'altra morte
concentrica
ha cinto le anche
del mio sogno
E' un'insonnia
a spirale
lenta lenta autunnale
E' notte di tormenta
ma tu
non mi abbracci.
(sarà un caso che si sia appena scatenato il temporale, fuori?).
11.4.05
Just kidding
E' che proprio non ho resistito ...
Ma davvero?
Andate controcorrente. Siate vati del 'pensiero alternativo'. Capovolgete la vita. Ché de-scrivere non è replicare strutture, ma vivere sé stessi di là dal reale. Questo - negli ultimi tempi - il credo dei blogger cui credo. Penso che farò, una volta di più, come nella 'vita reale'. 'Robottina' di facciata, compiacente e placida. Sorriso e sguardo limpido, trasudante innocenza. Mentre la lava ribolle in attesa. Robespierre di sostanza. Quale fui e sono. Con buona pace dei cori da stadio. (grazie infinite, ma non per me).
Le mirage de la lenteur
E' un volumetto delizioso, La lentezza di Kundera. Un fantasioso gioco di intrecci, fra racconto letterario e resoconto di un reale vissuto goffamente. Fra l'avventura del giovane settecentino senza nome e quella di Vincent, imbranato entomologo dei tempi nostri. Ti rimangono appiccicate soprattutto alcune frasi d'esordio. "La velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all'uomo ... quando l'uomo delega il potere di produrre velocità ad una macchina, allora tutto cambia: il suo corpo è fuori gioco, e la velocità a cui si abbandona è incorporea, immateriale - velocità pura, velocità in sé e per sé, velocità-estasi". Sulle Relazioni pericolose di Laclos: "In questo romanzo niente rimane un segreto esclusivo fra due esseri: tutti sembrano vivere all'interno di una immensa conchiglia sonora in cui ogni parola, anche solo sussurrata, rimbomba, amplificata, in molteplici e interminabili echi". Ora puoi dare un nome a certe tue sensazioni: quando ti trovi all'interno di una multiforme conchiglia sonora, ove tutto è dominato dalla velocità - tu per prima -, ove nulla riesce a restar solo tuo (per quanto strenuamente tu cerchi lentezza, e silenzio). Poi riprendi a correre.
9.4.05
Un po’ di outing
Ma solo un po’. Dato che, come scrivevo ieri, la discrezione – sul blog – è un valore in sé. Allora: il blog-rendez-vous meneghino ha avuto luogo nei pressi dell’Università Cattolica, in una giornata calda e teporosa di primavera (che appartiene già ad un iperuranio onirico, come mi testimonia un’occhiata fuori dalla finestra). Ristorantino carino e affollatissimo. Un TrePì spumeggiante, rutilante di battute affettuose e di calore, accompagnato da una sorella non blogger, divertita ma anche un po’ diffidente (che razza di pazzi si incontrano, in questo mondo!). Una Ecatina sorridente (e quando mai no), curiosa come non mai, ciarliera più del solito. E un Lot insospettato. Non conoscevamo di persona il Capo – potevamo giudicare solo dal blog e dai commenti: ma già da quelli ci era piaciuto molto. Beh, di persona è ancora meglio. Avevo immaginato un uomo distaccato e ironico (un po’ alla Effe, per intenderci). Ho trovato invece un Capo allegro, alla mano, dalla battuta facile (anche su sé stesso, il che è abbastanza raro). Sfottò reciproci sulla fede interista del Capo e su quella milanista di TrePì. Sfottò reciproci sull’orientamento politico (ma come si fa a prender sul serio uno che si definisce “estremista moderato”?). Chiacchiere su temi di lavoro che interessano sia il Capo che me (il poveretto non sa che fra un po’ verrà bombardato di mail di provenienza salentina con disperate richieste di aiuto). Qualche mini-inciucio sulla blogosfera (ma mini mini, eravamo tutti più interessati l’uno all’altro che ad altri blog). Un litrozzo di vino bianco equamente spartito in quattro ha facilitato la comunicazione (ma qualcosa mi dice che non ve ne sarebbe stato bisogno: il blogger è di suo un personaggio logorroico …). L'affogato al caffè di invenzione del Capo (prendi una pallina di gelato alla vaniglia, più un espresso, metti tutto insieme e vai!). Il pomeriggio è proseguito con chiacchiere a due: TrePì ha sequestrato Ecatina per condurla nel suo rifugio domestico (con conseguente panoramica sull’hinterland milanese). Sono state scattate foto che hanno provocato minacce di morte (guai a te, Paiotto, se le diffondi!), sono promanate altre chiacchiere a profusione, Ecatina ha dedicato qualche minuto anche a lasciar commenti su blog amici. Poi telefonate all’Albi e alla Giari (non potevamo lasciare insoddisfatta la loro curiosità sull’incontro). Il tempo, purtroppo, come sempre è nemico: Ecatina si è rimessa in treno in serata, per tornare da gatti e lavoro. Con molti bei ricordi in più, però. E poi non ditemi che il blog è un vizio solitario!
8.4.05
Repulisti di primavera
Ho messo via un bel po' di cose ... potrebbe essere il Leitmotiv degli ultimi giorni. Mi sto facendo un po' di posto, e che mi aspetto chi lo sa ... Chi lo sa? Intanto una singolare consapevolezza di questi ultimi giorni: la tecnologia 'riempie un vuoto'. Ma non ti risolve la vita. Esempio banale? Ieri sera, alla domanda "chi era Theodor Korner?" un'enciclopedia di letteratura ha fornito risposta ben più affidabile e seria di San Gugol. Il blog non si può 'metter via', però: ché l'esistenza te la arricchisce (e spesso - come direbbe un'amica mia che la sa lunga - ti regala nuovi 'gradi di libertà').
7.4.05
Il profumo delle sorprese
Solo tre giorni, sei stata via. Anche se ti sembra passata una vita. Accendi il computer, almeno sessanta nuove mail. Alcune importanti, anche. Eppure. La notizia migliore te la porta la posta ordinaria ... sei tentata di affacciarti alla finestra, si sa mai dovesse arrivare una diligenza!
* ANNUNCIAZIÒ: Presto il resoconto (romanzato, of certo) di un mitico blog-meeting meneghino.
2.4.05
Fermare gli attimi
E' qui da quando sono in rete. Questa sensazione di tempo sospeso, di magia in attesa. Invece fugit tempus, come sabbia fra le dita: il nostro navigare non lo protrae, lo ha reso anzi ancora più impalpabile e sfuggente. Faust non può che perdere la sua gara con Mefistofele:
Werd ich zum Augenblicke sagen:
Verweile doch! Du bist so schön!
Dann magst du mich in Fesseln schlagen,
Dann will ich gern zugrunde gehn!
Dann mag die Totenglocke schallen,
Dann bist du deines Dienstes frei,
Die Uhr mag stehn, der Zeiger fallen,
Es sei die Zeit für mich vorbei!
Io dirò all'attimo che fugge:
Fermati dunque, bello come sei!
Potrai allora mettermi in catene,
Potrai ben portarmi nel tuo inferno!
Potrà suonare l'ora della morte,
Sarai libero allora dal servirmi,
Potrà fermarsi allora la lancetta
Che sia per me giunta la mia ora!
E' giunta l'ora, pare, per qualcuno molto più importante. Che la terra gli sia lieve, e la nostra malinconia lo affianchi ancora a lungo.
1.4.05
Occhi aperti!
Il post appena (com)posto è sparito. Non mi arrendo e lo riscrivo (anche se forse appena appena diverso). Il mondo blog mi rende pensosa, in questo periodo. Sembra che alcuni non realizzino appieno la potenza del mezzo. Prendiamo Nate Kushner, autore di commedie, ora impegnato nello show (cui è collegato un sito) A Week of Kindness. La storia inizia qui. Nate viene contattato, qualche giorno fa, sul suo Instant Messenger, da una fanciulla con un problema. Laura deve scrivere una relazione per un seminario, in tema di società induista. Nate, nel suo profilo sull'IM, si descrive come un esperto del tema. Laura lo prega, dietro congruo compenso, di redigere per lei il paper. Dopo qualche scaramuccia, Nate 'finge' di lasciarsi convincere, scrive la relazione, gliela invia, poi la pubblica sul suo blog (assieme al resoconto della chat). Il suo intento sarebbe stato, pare, solo quello di impartire una lezioncina a Laura. Peccato che non abbia calcolato che i suoi lettori avrebbero, a centinaia, intasato il centralino dell'Università della ragazza. Il seguito della vicenda si legge qui. Così ora il blog è stato 'nominato' Cruel Site of the Day, e la vicenda assurta a notorietà grazie ai corrispondenti USA. del nostro Dagospia, siti come Boing Boing e Monkey Filter. Forse vi sarebbero stati modi meno cruenti per educare Laura. Ma non altrettanto fruttuosi in termini di pubblicità per Nate e la sua commedia, mi sa ...