La rete ha qualcosa di magico. Connette, contamina, diffonde. Confonde. Questo è un nodo fra tanti, per aggiungere magia a magia.
31.10.05
(Som)movimenti
Da oggi, e per un po', questo blog si sposta a Colonia. Stay tuned, la faccenda potrebbe farsi interessante ...
29.10.05
Bagatelle finesettimanali
Poteva mai mancare? Abituata a sfruttare la potenza mediatica in tutti i suoi risvolti. Lei e chi la consiglia. Ora ha anche un sito. Lecciso Loredana. Dove tutto, a parte la photogallery, è in costruzione. Per fortuna (anche se minaccia di chattare col lettore) non ancora un blog. Così, per farvi fare due risate nel ponte lungo ...
Via Giuseppe Mayer.
28.10.05
Alla ricerca del post perfetto (sottotitolo: i segreti di Ecatina)
Ancora un meta-post. Devo dire che inizia ad essere una delle 'novità editoriali' di questo blog che mi piace di più. Oggi si parla di come nasce un post da Ecatina, quando la stessa non ha granché ispirazioni. Intanto un giro sul FeedReader, per vedere cosa scrivono amici e conoscenti dotati di RSS (la sua blogmaniaca preferita è al momento una compulsiva americana a nome B.L. Ochman, per non parlare del mitico John Battelle). Ma non sempre vien fuori qualche spunto interessante. Uno sguardo ad alcuni degli amici listati nella MozBlogBar. Poi un girino sul Blog Aggregator di Giuseppe Granieri (dove però al solo veder nomi come Struzzo.tv o Blogs4biz le cadon le spalle ... per fortuna oggi c'è un post del mio amico Saltino sulla performance di Benigni che sottoscrivo in pieno - e, come le SuperChicche, mi salva la giornata). Ora c'è anche la visita a Technorati, dove tuttavia gli spunti che provengono dalla Top Ten son tutti anglocentrici (tranne, ieri, un breve ingresso in classifica di Beppe Grillo): ho appreso così dell'esistenza delle Prussian Blue (il link no, questo proprio no), una band a due di tredicenni che inneggiano alla purezza della razza bianca (l'orrore me lo trascino ancora addosso). Oggi, per gioco, ho fatto valutare il mio blog: ben 31.000 dollari (la mia autostima ne ha guadagnato non poco). Da una di queste passeggiate (quasi) quotidiane spesso vien fuori il post. Oggi, a quanto sembra, da tutte. E dunque: buona lettura ...
Categorie: blogging, feedreader, aggregatori, Technorati, MozBlogBar.
27.10.05
Da prevedersi
Che un insetto petulante ti avrebbe svegliato nel cuore della notte. Che per riprender sonno avresti provato a pensare un nuovo post. Che per far questo avresti girellato fra blog amici e non. Che l'unica ispirazione presente al momento riguarda 'sti benedetti progetti rivolti a digitalizzare l'intero patrimonio letterario mondiale. Di Google Print penso buona parte dei lettori (soprattutto di quelli che incrociano da queste parti) abbian sentito parlare. I fautori di questo progetto pare abbiano già avuto diversi guai giudiziari quanto alla tutela della proprietà intellettuale (nonostante le dichiarazioni contenute ad esempio nella pagina di FAQ del Library Project: We respect copyright law and the tremendous creative effort authors put into their work). Per ora la loro digitalizzazione sembra sia sospesa sino a novembre. Incuranti del rischio, ora però ci provano anche quelli della Microsoft, forti delle statistiche che dichiarano il 50 % delle ricerche on-line prive di risultato per mancanza dei 'materiali giusti' all'interno dei quali effettuare la ricerca (e chi di voi non ha bestemmiato cercando in rete un autore del basso medioevo o dati sulle pratiche sociali giavanesi scagli la prima pietra). Queste vicende mostrano - mi sembra - la tensione esistente (più o meno da quando è stata inventata la stampa) fra tentativi di blindare (con conseguenti ritorni economici) il copyright, e tensione verso la diffusione libera di contenuti. Ho trovato istruttiva, nella mia ricerchina, anche la rassegna delle opinioni angloamericane curata da Andis Kaulins, volta a dimostrare la necessità di riforma della normativa americana sulla proprietà intellettuale. La mia unica opinione, al momento, è che il limite dei 70 anni vigente in Europa sia assurdamente eccessivo. E con questo spero di aver ritrovato il sonno ...
Categorie: Google Print, MSNBookSearch, proprietà intellettuale, copyright, digitalizzazione libri.
25.10.05
Mistero al femminile
In una realtà di assoluta piattezza, le donne hanno caratteristiche peculiari, che rendono assolutamente necessario disciplinare il loro essere al mondo.
Quando volge il lato nella nostra direzione, la vediamo come una Linea Retta; ma quando ci presenta l'estremità con occhio o bocca - da noi questi due organi sono tutt'uno - allora non vediamo altro che un punto assai brillante; ma se è la schiena che si presenta al nostro sguardo, allora - poiché questa è meno brillante, anzi quasi opaca come un oggetto inanimato - la sua estremità posteriore le fa da Mantello Invisibile.
Ne consegue, a livello di regolamentazione, che:
... si proibisce alle Femmine, sotto pena di morte, di camminare o anche di star ferme in qualsiasi luogo pubblico senza muovere continuamente il posteriore da sinistra a destra, in modo da segnalare la propria presenza a chi sta dietro.
Se il libro fosse stato scritto non alla fine dell'ottocento, ma qualche decennio più avanti, le donne sarebbero forse state munite di luci di posizione. Pare che siamo sempre state viste come presenze scomode, sinanche nel mondo a due dimensioni ...
Altri cenni qui.
23.10.05
Ritessendo fila
Se ne parlava l'altro giorno con qualcuno che stimo. E' riapparso il discorso che di blog in blog era riapparso ad agosto (per una breve [?] sintesi, qui). La sua posizione era (detto stretto stretto): "Ma che maschera e maschera, il mio blog mi rispecchia, non capisco perché si sorprendano e mi dicano che sono uguale di persona a come sono nel blog". La mia posizione (che, come al solito, vien fuori dialetticamente, perché qualcun altro mi 'costringe' a pensare) è che il blog non può esser pensato come maschera. Eggià, siori miei, mi spiace. Nel blog va un frammento di me, il più spesso quello contemplativo e rimuginante - a tratti quello sorridente. Siamo troppo complessi, fatti di storie e paure e sogni e momentanei entusiasmi. Di fantasmi e rimpianti, di interessi ed impulsi. Qui dentro va un pezzetto rifrangente di quel caleidoscopio. Chi pensasse di conoscermi (o di conoscere chicchessia) solo grazie al blog, errerebbe in madornale. E' il rendere seducente questo frammento di noi che ci permette di conoscere altre esistenze importanti. Ma anche questo è solo un frammento di quel che avviene attraverso il blog. Fermarsi solo a questo non ci consente di capire il blog (o i blogger), né di costruirne una teoria. Magari di guadagnare un frammento di conoscenza in più, ma solo per andare oltre. Nel blog non ci si maschera, dato che è un mezzo che si usa per comunicare, mentre la maschera comporta una barriera, un limite. Non pensate ad Ecatina come a un template, o come a qualcuno che vive esclusivamente di menate pseudo-intellettuali. Casomai è un peccato che si veda 'solo' questo. Ma almeno questo. Il blog dice soprattutto che navigare necesse. Ma è quel che c'è dietro che resta fondamentale.
OT: Pare vi sian problemi con i commenti. Sto tentando di far qualcosa, ma non garantisco ...
Categorie: blog, blogger, autorappresentazione, maschera, blogger reader.
21.10.05
(Mini)scansioni
Son capitata ieri per caso su Rockpolitik. Devo dire che il duetto col Liga in una versione italiana di These boots are made for walking l'ho trovato strepitoso. Epperò. Il programma (su un palinsesto di un'ora e mezzo e non di tre) sarebbe veramente eccezionale se togliessero quel vecchio babbione dell'Adriano e lasciassero solo la musica. Ecco, l'ho detto.
OT: Puck ha una piccola frattura all'ischio, che guarirà da sola. Per ora resta nella clinica veterinaria a convalescere ancora un po'. Pare che i medici abbiano qualche difficoltà a tenerlo fermo, però ...
18.10.05
Trepidazioni
Lui è imprevedibile. E ipervivace. L'ho lasciato uscire sul terrazzo l'altro ieri. E terrazzando terrazzando è finito sulla strada. Dove l'ha urtato un'auto. Per fortuna è riuscito, trascinandosi, a tornare a casa. Poco fa il medico l'ha portato via nel suo trasportino. E io qui ad attendere la telefonata e il responso.
UPDATE (18.10, h. 20.00): Sono stata a trovarlo fino a poco fa. Gli han suturato la ferita, pare non abbia fratture, né lesione di organi interni. Ha un grosso ematoma sul fianco che deve ancora assorbirsi (e la fiancata tutta rasata, povero amore!) e la febbre (a 39.5) che non scende ancora, nonostante l'antibiotico. Dicono che dovrebbe riprendersi completamente. Per ora resta in clinica, io sicuramente combinerei solo guai (a mala pena so badare a me stessa). Un grazie speciale a quelli di voi che (chi nei commenti, chi con sms, chi con telefonate - graditissime! -, chi con post) mi han fatto sentire tutto il loro calore.
17.10.05
Frammenti silenti
(Paris, CDG, Roissy, 16 ottobre 05)
Capita. Che a momenti il ritmo acceleri e la tua vita si faccia più densa. Che delle umanità che incroci lascino traccia anche se pensi non le rivedrai. Come il bellissimo finlandese* con cui hai diviso il taxi stamane - che ti parlava solo col sorriso e lo sguardo: del quale neanche il nome conosci, e sai soltanto che era in volo verso un capo del mondo e tu verso l'opposto. Come la splendida conferenziera da Maine, con cui hai conversato tutto il tempo in una lingua che ignori. Come il relatore sosia del tuo ex, biondo e delicato, il cui solo aspetto ti ha riaperto una ferita ancora slabbrata. Vai e torni, vanno e vengono. Volti esistenze emozioni. Alcune vorresti fissarle, legarle, ibernarle attaccate a te. Ma come elettroni con la stessa carica il destino è toccarsi e respingersi, sfiorarsi e perdersi. Fermarle e farle esistere? Solo con pochi, brevi tratti di memoria (ma quanto eterei?).
* Foto scelta per somiglianza. Qualcuno dirà che avevo parlato di Russell Crowe, ma chi non si sbaglia ...
16.10.05
La 'mia' Italosphera
(Valenciennes, Hotel Notre Dame, 13 ottobre 05)
Lo so, sciagurati. Vorreste che vi parlassi di voi, della mia prospettiva di quello stupendo Ottottobre che abbiamo condiviso, delle sensazioni che mi porto dietro, di quell'allargarsi dell'anima a ognuna delle vostre sortite, di quelli che son stati i MIEI 'moscerini nel vino'. Mannò. Troppo facile. Perché mi va - molto di più, mi va, in questa sera serena di solitudine - di scrivere di chi non c'era, di chi mi è mancato. Perché avrei goduto tanto delle uscite buffe e dei rossori di PadrePaio. Della sua tenerezza fraterna e dei suoi bonari sfottò. Della saggezza da provincia antica, di chi sulla propria pelle sa cosa vuol dire relativizzare - e con purezza di sguardo. Come avrei gioito dell'ironia sorniona di Max, di quel suo sguardo timido e dei suoi accendersi improvvisi su temi che l'appassionano. Di quel suo 'navigare contro' e al tempo stesso 'navigare con'. Con la prudenza e lo slancio di sempre. E lacerante l'assenza dell'Albi. Del suo abbraccio caldo e della voce vaporosa di fumo. Del profumo materno e le battute salaci. Dell'impeto emiliano e l'occhio dolce e sbarazzino insieme. E, ovviamente, del CapoLot. Lui non lo sa (o farebbe mostra di ignorarlo), ma è tutto merito suo, se tutto questo. Tutta questa ricchezza e vitalità e sorriso. Lui che nei fatti è un timido ironico, pieno di tenerezza da tirar fuori un po' per volta, con un'allegria trattenuta che gli balleresti una pizzica intera solo per strappargli un sorriso di più.
Ecco. L'ho detto (l'ho scritto). Solo per dirvi che vi ho trovato eccezionali, e senza eccezione. Ma se aveste potuto avere loro ...
Da un rapido giro, mi risulta - in ordine sparso - che abbian detto la loro (ma è tutto falso, giuro!): la Principessa, la Viscontessa, la Ste, Amber, Wookie, con le immagini Matteo, Metallina, GeoFa, la Liza, l'incomparabile Sifossi (e va detto che senza di lui la giornata non sarebbe stata la stessa), il ritardatario, scombinatissimo Gabriele.
12.10.05
De vita gallica
Intanto son ricapitata in quella, che nel mio ricordo di dieci anni fa, nella penombra che volge al disio, era una strada malfamata. Soleggiata e piena di gente, tutta di botteghe di abbigliamento, facciate restaurate e selciato rifatto, ho creduto fallace il ricordo. Invece le donnine erano ancora li', ma alla fine della strada, o nascoste in qualche vicolo, ad offrire con discrezione le loro merci pur lecite. Poi ovviamente il quartiere Sorbonne, dove ovviamente il museo preso di mira aveva a giorno di chiusura l'unico in cui avessi un po' di tempo. Ad affascinarmi più di ogni altra cosa resta - ditene quel che volete - il cuore pulsante di questa città, la Metro. Quella coi pulsanti, quella con le manigline, quella con le fermatine liberty, quella che mille storie. Potrei abituarmi, mi sa, a vivere qui. Chissà ...
7.10.05
Esili rotte
Ecatina è in partenza. L'ennesimo viaggio, voci di passaggio, vite che si incrociano, sguardi legati all'attimo. Ieri è riemerso dal passato Vegezio, i Praecepta belli navalis, con una dedica che all'epoca mi lacerò e che era invece destinata a rivelarsi presaga: "Naviganti navigaturae". Questa navigatrice lascia un "arrivederci" e un "valete" a tutti quelli che restano. Nonostante i non detti, i venti avversi, le correnti ondivaghe, il mio affetto resta inalterato. E' tempo di allontanarsi. E - detta tutta - vedo assai lontano il ritorno. Ho voglia di nuove rotte. Non me ne vogliate. Valete.
6.10.05
40° e oltre
La febbre gitesca è alle stelle. Il manipolo di svitati si è dato appuntamento per l'8bre al binario 16 della Stazione S.M. Novella (l'ultimo): prima chiamata fra le 10:45 e le 11:15. Pare vi sia uno spazio davanti al club Eurostar, a circa 100 metri dalla testa del binario, sinanche con palmizi e cotillon.
Segni particolari Ecateschi: aria assonnata, sorriso a 360°, cellulare no-video, foulard verde gita.
5.10.05
(Bio)bibliografica
La verità. E' che molti credono io sia un'ingrata. Perché attraverso la loro strada, per un po' si sviluppa un contatto intenso, e poi sparisco. Come dice qualcuno che (in teoria) la conosce bene, avendone condiviso l'esistenza dai due ai ventidue, Ecatina 'quando qualcosa le viene a noia' si dilegua. In realtà è tutt'altro che così. Ma Ecatina ha poco tempo, e questo è noto. Un vortice di rapporti intorno (e questo forse è meno noto ma può intuirsi). Una sete di nuovo inesauribile (e anche qui direi che nihil sub sole novi). Quel che infastidisce è il silenzio? Eppure. Ogni incontro importante porta una traccia fluorescente sulla tela della mia memoria. Passiamo alla casistica? Qualche tempo fa, a una donna in mood melancolico, un uomo in mood tenero e gentile ha consigliato un libro fantastico, che (subito ordinato, zu Befehl!) è arrivato oggi. Questa donna corre molto, e questo è noto. Ha una girandola di persone intorno, una più bella e cara dell'altra, che la riempiono di senso. Un marasma di attività, che una volta avviate assorbono. Ma la memoria - e la storia - per questa donna fanno la differenza. Leggere questa pagina, per me, stasera, fa differenza. E in luogo di silenzio vorrei lasciare un "grazie". Almeno fra queste righe. Tanto si sa: domani riprendo a correre.
... quei rompicapo sorgono non semplicemente ai confini della nostra società, dove secondo tale approccio ce li possiamo aspettare, ma, per così dire, ai confini di noi stessi. L'alterità non si profila sulla riva del mare, ma sull'orlo della pelle. L'idea ... che gli sciiti, per esempio, essendo "altri" presentino un problema, ma i tifosi di calcio, essendo parte di noi, non presentino problema, o almeno non uno dello stesso tipo, è semplicemente sbagliata. Il mondo sociale non si articola in perspicui 'noi' da un lato, con cui possiamo empatizzare per quanto grande sia la differenza fra noi, e enigmatici "loro" dall'altro, con cui non possiamo empatizzare per quanto ci si sforzi di difendere fino alla fine il loro diritto di essere diversi da noi. I "musi neri" cominciano molto prima di Calais.
4.10.05
3.10.05
Awareness of Latin?
Scuoti la testa sgomenta. Quando trovi (La RepubblicadelleDonne) perle come questa (collegate per giunta con una falsa etimologia di 'genitore'): "In inglese janitor significa custode". E ti ricordi dei tanti convinti dell'origine inglese di parole come sponsor, senior, major. Avessimo avuto un insegnante come lui forse questo avverrebbe meno...